Cittadinanze italiane in cambio di denaro: due arresti, coinvolti Bruno Henrique del Palermo e altri giocatori

False cittadinanze italiane: 2 arresti, coinvolto Bruno Henrique del Palermo
Hanno consentito a circa 300 cittadini brasiliani, tra cui calciatori militanti nelle massime divisioni dei campionati italiano, francese e portoghese, di ottenere la cittadinanza italiana in virtù dello ius sanguinis, senza però avere i requisiti previsti dalla legge e aggirando i vincoli di tesseramento. Il tutto dietro cospicuo compenso.

Per questo motivo i Carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno arrestato il responsabile dell'ufficio di Stato civile di un Comune del Napoletano e il titolare di un'agenzia di pratiche amministrative. L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dei due indagati, eseguita stamattina dai carabinieri, è stata emessa dal gip del Tribunale di Nola (Napoli) su richiesta della locale Procura (procuratore aggiunto reggente Stefania Castaldi e sostituto procuratore Francescapaola Colonna).

Il responsabile dell'Ufficio di Stato Civile di un Comune del Napoletano e il titolare di un'agenzia di pratiche amministrative sono accusati, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. 

Ci sarebbe anche il giocatore del Palermo Bruno Henrique tra i calciatori brasiliani che avrebbero ottenuto la cittadinanza italiana senza averne i requisiti con l'aiuto di due persone arrestate questa mattina dai Carabinieri di Castello di Cisterna, nell'ambito delle indagini della Procura di Napoli. Altri calciatori coinvolti militano invece nel club francese del Monaco e nella squadra brasiliana Atletico Mineiro di Belo Horizonte. Secondo gli investigatori, sarebbero in tutto circa 300 i cittadini brasiliani che hanno ottenuto la cittadinanza senza averne i requisiti pagando i due indagati, uno responsabile dell'Ufficio di Stato civile di un Comune del Napoletano e l'altro titolare di un'agenzia di disbrigo pratiche amministrative.

Bufera nel calcio a cinque italiano: sono, infatti, dieci i giocatori extracomunitari, la maggioranza proveniente dal Brasile, coinvolti nell'inchiesta sulle false cittadinanze italiane ottenute illecitamente, dietro compenso, rivolgendosi a un impiegato del Comune di Brusciano (Napoli) e al titolare di un'agenzia di pratiche amministrative di Terni, entrambi finiti ai domiciliari.
Complessivamente sono 300 le persone coinvolte, tra cui figurano anche calciatori professionisti, che hanno ottenuto il passaporto italiano. Vantando parentele italiane, non dimostrate, ottenevano la cittadinanza. In questa maniera era possibile aggirare, per quanto riguarda la serie A calcistica, le norme che limitano l'ingresso in squadra di calciatori extracomunitari. Con questo sistema, inoltre, secondo l'ipotesi investigativa, si riusciva anche a soddisfare la quota fissa di giocatori italiani che la Figc ha imposto alle squadre, approvando uno specifico regolamento lo scorso anno

Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Aprile 2017, 12:28
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