La Sciarelli interrogata: "Sono serena". Accertamenti su WhatsApp
La messaggistica WhatsApp e le telefonate in entrata e in uscita dal suo cellulare, in particolare il 20 dicembre scorso, sono ora al vaglio degli investigatori che trovano sospetti i contatti telefonici con Marco Lillo del «Fatto Quotidiano», autore degli scoop che a dicembre rivelarono l'inchiesta sulla Consip. «La chiamai per sapere dove si trovasse il pm Woodcock, non è un mistero che il pm Woodcock e Federica Sciarelli siano legati sentimentalmente», ha precisato nei giorni scorsi Lillo.
«Sono stata sempre tranquilla», ha detto oggi Sciarelli alla fine dell'interrogatorio. Il suo difensore, Giorgia Papiri, ha precisato che nel corso dell'atto istruttorio la sua assistita «ha risposto a tutte le domande e fornito i chiarimenti del caso». La stessa penalista ha anche spiegato che il telefono cellulare della Sciarelli, sequestrato nei giorni scorsi, non è stato ancora restituito «perché il consulente non ha finito gli accertamenti sui messaggi di WhatsApp». Al vaglio degli inquirenti, quindi, non solo i tabulati telefonici dai quali sono emersi contatti tra la giornalista ed il collega de «Il Fatto Quotidiano», ma anche messaggini e spostamenti registrati dalle celle telefoniche. I pm romani dovranno ora verificare se i loro sospetti siano fondati.
Per gli inquirenti una cosa è certa: la presunta fuga di notizie relativa alle indagini, nel capoluogo campano, sull'attuale ministro dello Sport, Luca Lotti, del comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e del comandante dei carabinieri della Legione Toscana, generale Emanuele Saltalamacchia, per rivelazione del segreto d'ufficio, è avvenuta in un arco di tempo di otto/dieci ore, ossia dal momento delle iscrizioni nel registro degli indagati e la stampa del quotidiano diretto da Marco Travaglio. Adesso l'attenzione si sposta sull'interrogatorio di Woodcock, in programma la prossima settimana.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Giugno 2017, 19:33
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