Agguato a Brescia, il killer parlò in tv dopo
l'omicidio: "C'è degrado, manca la polizia"

Agguato a Brescia, il killer parlò in tv dopo ​l'omicidio: "C'è degrado, manca la polizia"
​BRESCIA - Il pakistano Muhammad Adnan, colui che avrebbe esploso i quattro colpi di pistola per uccidere i coniugi Seramondi a Brescia, dopo l'omicidio è tornato nel suo locale ed ha anche rilasciato dichiarazioni alle tv che erano presenti.





Secondo quanto emerso dalla conferenza stampa a Brescia, il pakistano, subito dopo i fatti, è tornato alla pizzeria e si è «lamentato» con la stampa arrivata sul luogo del delitto dicendo che lì «c'era degrado e mancava la polizia». A carico di entrambi il reato di omicidio premeditato.



«Gli arrestati hanno detto di aver ammazzato per questioni di concorrenza rispetto alla pizzeria da Frank» ha detto il capo della Squadra Mobile di Brescia, Giuseppe Schettino. Sarebbe stato il pakistano, Muhammad Adnan, ad esplodere i quattro colpi di fucile all'indirizzo dei coniugi Seramondi. L'uomo, 32 anni, aveva avuto rapporti di lavoro con le vittime. Dopo l'omicidio è tornato nel suo locale poco distante dal luogo del delitto e ha rilasciato dichiarazioni alle televisioni presenti. Non solo: avrebbe anche ripreso con il suo telefonino l'arrivo delle forze dell'ordine. L'indiano Sarbjit Singh non aveva collegamenti con Brescia. Sua però l'impronta rilevata all'interno della pizzeria teatro dell'omicidio. La svolta delle indagini è arrivata proprio dall'impronta. «Durante la fuga gli assassini si sono liberati di tutto quanto utilizzato per l'agguato» ha spiegato il capo della Mobile. Il fucile a canne mozze è stato trovato in un fossato poco distante dal luogo dell'omicidio, il motorino usato per la fuga è stato recuperato, mentre non sono stati trovati i vestiti che gli assassini dicono di aver buttato in un cassonetto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Agosto 2015, 12:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA