Concorsi pubblici, conterà anche l'Ateneo:
non solo il voto di laurea - Leggi

Concorsi pubblici, conterà anche l'Ateneo: non solo il voto di laurea - Leggi

di Margherita Ossoli
ROMA - Il voto di laurea ma anche il “peso” dell’università in cui è stata conseguita. Farà sicuramente discutere la novità introdotta con un emendamento al ddl delega sulla riforma della pubblica amministrazione, in discussione nella commissione Affari costituzionali della Camera. In tema di concorsi pubblici, il testo parla di «superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l'accesso» e «possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato».





In pratica aver conseguito la laurea in un ateneo piuttosto che in un altro potrebbe avere un peso nel concorso. Ma quali criteri verranno utilizzati per valutare le università? E sarà legittimo non fermarsi a valutare le capacità e le competenze soggettive del candidato ma dare un peso anche all'ateneo di provenienza?



Altra novità riguarda la possibilità di licenziare i dirigenti pubblici. I funzionari potranno essere licenziati se privi di incarico per un certo periodo, per l'uscita dal ruolo servirà una valutazione negativa del loro operato da parte dell'amministrazione.



La riforma della pubblica amministrazione si annuncia un altro scoglio difficile per il governo al pari di quella della scuola.
I sindacati, già sulle barricate per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, hanno annunciato mobilitazioni contro un testo «che cancella i diritti, è contro i lavoratori e contro i cittadini».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Luglio 2015, 09:18
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