Assalto in gioielleria e bandito ucciso:
benzinaio sotto torchio per le fucilate

Assalto in gioielleria e bandito ucciso: benzinaio sotto torchio per le fucilate

di Luca Pozza
PONTE DI NANTO (VICENZA) - E' scattata un'indagine sul tragico assalto alla gioielleria Zancan di ieri sera nel Basso Vicentino: 5 i banditi in azione e uno abbandonato in auto e rimasto ucciso quasi sicuramente da un proiettile, sparato da uno dei quattro compagni o forse dal benzinaio, Graziano Stacchio, che col figlio Enrico ha lanciato l'allarme accorgendosi per primi della rapina e ha poi sparato in aria con il fucile a pompa che tiene in negozio per difendersi.







Così i banditi sono fuggiti sull'Audi A8 abbandonando invece la Renault Laguna col complice ferito a morte. Nessuno degli altri 4 rapinatori sarebbe ferito, ma visto l'alto numero di colpi sparati non è da escludere del tutto. Secondo una prima ricostruzione tutto è iniziato quando davanti allo Zancan Store, a Ponte di Nanto, in via dell'Artigianato, gioielleria di proprietà della famiglia omonima, arrivano due vetture di grossa cilindrata: un'Audi A8 con tre uomini a bordo e una Renault Laguna con altri due complici. Secondo un piano studiato nei dettagli due di loro, armati di mazze tentano di distruggere la vetrina, mentre gli altri tre restano nel parcheggio con l'obiettivo di "fare da palo".







Dopo alcuni lunghissimi minuti, durante i quali nel piazzale restano a terra diverse macchie di sangue, il gruppo sale nelle auto, rinunciando a portare a termine il colpo. L'uomo è ferito: probabilmente non dice nulla ai compagni o addirittura non si accorge. Con un altro malvivente al suo fianco si mette così alla guida della Laguna che dopo circa mezzo chilometro sbanda all'altezza di un semaforo e finisce la sua corsa contro un muretto.



Il benzinaio è stato condotto in caserma e interrogato per ore: per lui potrebbe scattare l'accusa di omicidio, ma avrebbe dichiarato d'aver sparato in aria. Potrebbe essere stato colpito anche dal proiettile sparato da un complice: sarà l'autopsia già disposta sulla vittima a stabilirlo con certezza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Febbraio 2015, 16:11