“Abbandonati al gelo da Stato e burocrazia”, proteste dei cittadini terremotati

“Abbandonati al gelo da Stato e burocrazia”, proteste dei cittadini terremotati

di Valeria Arnaldi
“La burocrazia uccide più del terremoto”, “I nostri borghi non ripartono con le parole”, “Non ferite con parole vuote”. Hanno scritto su cartelli messaggi e appelli per la politica da cui si sentono “dimenticati” e sono scesi in strada.
 
 


Sono state circa 400 le persone che, ieri, hanno dato vita a un vero e proprio sit-in a Grisciano, una delle frazioni di Accumoli, per chiedere attenzione per le frazioni colpite nei mesi scorsi dal terremoto. E, soprattutto, per sollecitare azioni al posto delle tante promesse. L’iniziativa ha coinvolto molti tra i residenti - e non solo - nelle frazioni di Accumoli e nei vicini comuni marchigiani. Sotto i riflettori, criticità e accuse precise, dalla mancanza di comunicazione con le istituzioni ai dubbi sulla gestione delle macerie. «Adesso basta, diamoci da fare, è inutile che facciano giri per vedere le zone terremotate, inizino a fare qualcosa di concreto», dicono i manifestanti. «Siamo stati abbandonati al gelo», sostengono i residenti nelle frazioni.

A preoccupare è l’emergenza neve. Intanto iniziano a essere pronte le prime casette nel Lazio - 25 quelle ad Amatrice - e a Norcia. Proteste pure dalle Marche, dove di casette ancora non c’è traccia. Su oltre 100 Comuni che hanno subito danni, sono stati circa cinquanta quelli che ne hanno fatto richiesta, per un totale di 1881 casette. Per la Protezione Civile, il ritardo sarebbe da attribuire in parte all’alto numero di domande, e in parte all’estensione del territorio. A fare da apripista dovrebbe essere, con due appalti in dirittura d’arrivo, Arquata del Tronto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Gennaio 2017, 09:47
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