L'arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin aveva provato a trovare una spiegazione alla sconfitta dei no nella «rivoluzione sociale» in atto, sollecitando la Chiesa a sforzarsi di stare al passo con i tempi. I numeri del resto dicono che l'85 per cento degli irlandesi si dichiara credente, ma mentre trent'anni fa i praticanti erano il 90 per cento, ora sono a stento il 30 per cento. Ma la presa di posizione della Santa Sede attraverso Parolin è forte e un po' diversa: «Sono rimasto molto triste per il risultato – ha detto il cardinale - la Chiesa deve tenere conto della realtà ma deve farlo nel senso che deve rafforzare tutto il suo impegno e tutto il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura».
Per molti osservatori del mondo cattolico in realtà la vittoria dei sì in Irlanda, trascinata dal voto di giovani e donne, risente anche dello scandalo della pedofilia che aveva travolto la Chiesa irlandese e su cui Benedetto XVI aveva preteso fosse fatta piena luce.
Parolin ha commentato anche la vicenda dell'ambasciatore francese Laurent Stefanini, nominato presso la Santa Sede dal governo Hollande ma non gradito dal Vaticano per via del suo orientamento sessuale: «Il dialogo con la Francia è ancora aperto – ha detto il segretario di Stato Vaticano - speriamo che si possa concludere in maniera positiva».
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#Nozzegay, l'affondo del #Vaticano: "Il sì è una sconfitta dell'umanità"
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 26 maggio 2015
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Maggio 2015, 13:51
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