"Strage al Bardo prevedibile, Costa Crociere non poteva non sapere"

"Strage al Bardo prevedibile, Costa Crociere non poteva non sapere"
Approda in tribunale la strage del Bardo, l'attentato terroristico in cui due anni fa morirono anche quattro italiani. La famiglia di Antonella Sesino, dipendente del Comune di Torino deceduta nell'attentato di Tunisi, non ha accettato la proposta di risarcimento di Costa Crociere, 150 mila euro, e il 27 giugno inizierà il processo.



«La strage era prevedibile», sostengono i legali della famiglia Sesino, gli avvocati dello studio torinese Ambrosio&Commodo Renato e Ludovica Ambrosio, Stefano Bertone e Chiara Gribaudo. «C'erano le informative della Farnesina, alcuni video in cui i terroristi annunciavano azioni contro civili e turisti proprio a Tunisi e un'attentato era stato sventato nella capitale del Paese - ricordano i legali -. Costa Crociere non poteva non sapere del pericolo: quindi o non ha informato i passeggeri dei rischi per profitto o ha peccato di negligenza professionale». 

I legali della famiglia di Antonella potrebbero chiamare a testimoniare nel processo a Costa Crociere l'attuale premier Paolo Gentiloni, che all'epoca dei fatti era ministro degli Esteri, ha reso noto uno degli avvocati della famiglia, Renato Ambrosio. «In un'intervista Rai girata poco dopo i fatti, Gentiloni aveva dichiarato che l'attentato era stato annunciato una ventina di giorni prima», ricorda il legale. «Se non riusciamo a recuperare la registrazione - spiega - lo chiameremo a testimoniare». 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Marzo 2017, 15:36
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