L'Onu contro Obama: "Fornisce armi e protezione
a Israele, una vergogna l'attacco alla scuola"


di Mario Fabbroni
ROMA - Oltre l'80% delle persone uccise finora a Gaza sono civili, di cui 251 bambini. La ventiquattresima giornata di combattimenti nella Striscia costellata dai comunicati dell'Onu, che prende una posizione netta e decisa contro gli Usa, accusati di sostenere Israele attraverso la fornitura di armi.





Il secondo attacco - con decine di vittime - ad una scuola gestita dalle Nazioni Unite, ha infatti mandato su tutte le furie il segretario generale: «Nulla è più vergognoso che attaccare dei bambini mentre dormono», ha tuonato Ban Ki-moon, sottolineando che tutte le prove indicano la responsabilità dell'artiglieria israeliana. Anche gli Usa hanno condannato l'episodio. Ma altri bambini sono rimasti uccisi durante un altro attacco a un mercato.



Secondo Navi Pillay, l'Alto commissario delle Nazioni Unite, si stanno ripetendo gli stessi atti della guerra di Gaza del 2009, in cui l'Onu aveva concluso che Israele aveva deliberatamente colpito i civili.

Eppure sono state le lacrime di Chris Gunness, ex giornalista della Bbc nonchè portavoce dell'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unwra), a colpire nel segno: le immagini dei suoi singhiozzi durante un'intervista ad Al Jazeera dopo il bombardamento alla scuola di Jabaliya, infatti, hanno provocato una commozione diffusa sul web in tutto il mondo.



Durissima la replica dell'ambasciatore israeliano al Palazzo di vetro: «Basta con quest'idea di Hamas che combatte per la libertà, è un'organizzazione terroristica». Con il richiamo di 16mila riservisti, difficilmente si sbloccherà l'ingranaggio del conflitto: il gabinetto di sicurezza di Benyamin Netanyahu - durato 5 ore - ha ordinato all'esercito di continuare gli assalti ad Hamas e di proseguire nell'eliminazione dei tunnel che Israele ritiene letali per i suoi civili.



Netanyahu è determinato a concludere la missione di distruzione dei tunnel, con o senza «cessate il fuoco». Solo che il comandante israeliano Sami Turgeman non è stato ottimista: «Ci vorranno giorni per distruggere tutti quelli che conosciamo». Anche i razzi di Hamas continuano a volare sopra il cielo di Israele, solo che pochi vanno a segno e si scontrano con il sistema antimissilistico Iron Dome.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Agosto 2014, 08:34
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