Obama, le rivoluzioni e l'appello ai repubblicani:
"Voltiamo pagina, Usa risorti dalla recessione"

Obama, le rivoluzioni e l'appello ai repubblicani: ​"Voltiamo pagina, Usa risorti dalla recessione"

di Mario Fabbroni
«Stasera voltiamo pagina», perché l'America «è risorta dalla recessione», dalle ceneri di una crisi durata troppo a lungo. Ed è giunta l'ora di impegnarsi «per un'economia che generi un aumento dei redditi e delle possibilità per tutti», e non solo enormi fortune per pochi, escludendo la middle class. Per la prima volta, dopo sei anni alla Casa Bianca, Barack Obama abbandona ogni prudenza e canta vittoria.





Forte di un’economia che cresce come in nessuna nazione occidentale (e dei sondaggi che riportano il suo gradimento popolare al 50%), nel discorso sullo stato dell’Unione - visto da milioni di persone - Obama ha spronato l’America a risollevarsi per aiutare la classe media a ripartire. Non solo. Invece di abbassare la testa davanti alla nuova maggioranza repubblicana in Congresso, il numero uno della Casa Bianca l’ha sfidata a collaborare con lui in questo progetto «di buon senso contro la diseguaglianza economica e sociale». Oppure a boicottarlo, con il chiaro obiettivo di mettere gli avversari in trappola in vista delle presidenziali del 2016.



«Siamo entrati - ha esordito Obama - da 15 anni nel nuovo secolo. Quindici anni cominciati con il terrorismo che ha colpito il nostro territorio, e ha obbligato una generazione a combattere per troppo tempo delle guerre troppo costose. Ma ora voltiamo pagina». Un urlo di vittoria che non ha precedenti. Per la prima volta dopo i suoi 6 anni di governo, Obama si è attribuito tutti i meriti: «Con un’economia che sta crescendo, i deficit che diminuiscono, l’industria che corre, la produzione energetica sempre più forte, ci siamo liberati dalla recessione e siamo in grado di scrivere il nostro futuro. Tocca a noi scegliere cosa vogliamo essere».



Ma per Obama non sarà mai un’America dove solo in pochi stanno bene. Pensioni sicure, nuovo sistema sanitario, internet, infrastrutture. «Questa è l’economia della classe media, l’idea che questo Paese funziona meglio quando tutti quanti ricevono una equa opportunità di avere successo». Eccolo tornare a chiedere che «le donne guadagnino quanto gli uomini» e di alzare le tasse ai più ricchi per finanziare programmi come l’istruzione universitaria pubblica di base gratuita.



Si rivolge al Congresso: «Autorizzate l’uso della forza contro l’Isis e approviamo legge anti-hacker. L’America deve proteggere i suoi figli dagli attacchi digitali». L’embargo a Cuba va tolto, così come «Guantanamo dovrà chiudere». Sfatato infine un altro tabù: «Come americani condanniamo la persecuzione di donne, minoranze religiose, lesbiche, gay, bisessuali e transgender». Mai nessun presidente aveva detto ”bisessuali” e ”transgender”. Ma ora la gente segue quasi ciecamente Obama, per il 72% degli americani il Presidente ha preso «la strada giusta». Giocare di sfondamento, paga.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Gennaio 2015, 08:05
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