Medio Oriente, interviene l'Onu.
Hamas: "Tregua non in agenda"

Medio Oriente, interviene l'Onu. ​Hamas: "Tregua non in agenda"

di Daniele Molteni
MILANO - Dopo il terzo giorno di offensiva israeliana su Gaza il numero dei morti palestinesi ha superato gli 80, di cui almeno la met sarebbero civili, mentre prosegue la pioggia di razzi su Israele.





Per scongiurare una delle peggiori crisi degli ultimi decenni è sceso in campo anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon che, aprendo una riunione del Consiglio di sicurezza, ha affermato che «è necessario e urgente trovare un terreno comune per un ritorno alla calma e un'intesa per il cessate il fuoco». Ban Ki-moon ha poi fornito un bilancio aggiornato del conflitto: 550 razzi e missili dalla Striscia di Gaza contro Israele e 500 raid dello Stato ebraico sull'enclave. Almeno 88 palestinesi sono morti, in maggioranza civili, e 339 feriti, con circa 150 abitazioni distrutte o gravemente danneggiate e quasi 900 persone sfollate.



Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale, ha sottolineato Ban, compresi i gruppi armati palestinesi. «Israele ha legittime preoccupazioni di sicurezza ma io sono preoccupato anche dei molti morti e feriti palestinesi come risultato delle operazioni israeliane», ha affermato il segretario generale, ricordando che «ancora una volta sono i civili a pagare il prezzo per il conflitto in corso», ed è la «sicurezza e benessere» di «tutti i civili, a prescindere di dove si trovino» che rappresenta «la mia preoccupazione primaria». Infine la condanna per «l'eccessivo uso della forza da parte di Israele , una cosa intollerabile». «La tregua? Non è in agenda», dice Netanyahu, il premier d'Israele.



Intanto, mercoledì sera a Gaza, secondo fonti locali, nove persone sarebbero morte colpite da un razzo mentre seguivano in tv la semifinale dei Mondiali di calcio tra Argentina e Olanda.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Luglio 2014, 09:52
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