Il patrigno accusato di abusi su di lei viene assolto, la ragazza si suicida

Il patrigno accusato di abusi su di lei viene assolto, la ragazza si suicida
Ha deciso di togliersi la vita impiccandosi in casa: a scoprire il cadavere è stata la madre.

Così si è uccisa, nell'agosto scorso, Juliet Crew, 22enne inglese di Taunton, nel Somerset. Oggi però Metro.co.uk parla di un biglietto lasciato dalla giovane prima di compiere il gesto estremo, in cui esprimeva tutta la propria mancanza di fiducia verso la giustizia. La ragazza, infatti, aveva denunciato di essere stata violentata almeno dieci volte dal proprio patrigno, il 60enne Nigel Parkin, noto nella comunità locale per essere l'organista della chiesa.



Ad accusare di molestie Parkin era stata anche un'altra ragazza: entrambe, a seguito delle violenze, avrebbero sofferto vari disturbi comportamentali e per questo utilizzavano medicine e psicofarmaci. Per la Corte, però, l'instabilità mentale delle due giovani era evidente e questo bastò ai giudici per confermare l'inattendibilità delle accuse verso l'uomo.

Juliet era una grande appassionata di sport e studiava architettura. Negli ultimi tempi, però, aveva sofferto molto e perso peso, aumentando anche il dosaggio degli psicofarmaci. Questo il messaggio lasciato al mondo prima di uccidersi: «Il sistema giudiziario di questo paese, specialmente per le vittime di abusi, è disgustoso. Non c'è giustizia, questa è la conferma che non posso stare al mondo fidandomi delle altre persone. Non voglio vivere in un mondo senza giustizia».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Ottobre 2016, 14:28
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