Tensione nel Baltico: la Nato si rinforza,
Putin schiera i missili nucleari

Tensione nel Baltico: la Nato si rinforza, ​Putin schiera i missili nucleari

di Giuliano Pani
ROMA - È un braccio di ferro decisamente pericoloso quello che si sta giocando nel Baltico.





Al rafforzamento della presenza militare annunciato nei giorni scorsi dagli Usa per la sicurezza dei paesi membri della Nato, ieri il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto a una fiera dell'industria bellica, ha risposto annunciando il potenziamento delle capacità militari russe, con 40 nuovi missili balistici intercontinentali dotati di testate nucleari «in grado di sfuggire anche ai più sofisticati sistemi di difesa antimissilistica».



Il viceministro russo della Difesa, Anatoly Antonov, ha accusato la Nato di trascinare la Russia in una nuova corsa agli armamenti, dichiarando comunque che il Paese non starà a guardare ma risponderà a ogni aumento di presenze militari.



Immediata la replica del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, secondo cui le dichiarazioni di Putin «confermano uno schema aggressivo» e sono «un tintinnio di sciabole ingiustificato, destabilizzante e pericoloso». Ancora, la Russia «sta sviluppando nuove capacità nucleari» e «usa di più la retorica atomica nel comunicare la strategia di difesa».



La guerra dunque sarebbe già in atto, combattuta quantomeno a colpi di propaganda. La Russia minimizza quella che per gli Usa sarebbe la «minaccia russa all'Occidente», ma le nuove decisioni preoccupano l'Europa.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Giugno 2015, 11:16
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