Banche, Eurogruppo e Alfano: per il governo
Renzi è il momento più difficile

Banche, Eurogruppo e Alfano: per il governo Renzi è il momento più difficile

di Alessandra Severini
Le prossime settimane non si annunciano facili per il governo Renzi. Da un lato, la difficile ricerca di una soluzione contro la speculazione che ha aggredito il sistema bancario italiano, dall’altro i malumori di Ncd che rischiano di mettere a rischio la maggioranza.

Nella prima sfida, il governo non può contare sull’indulgenza della Ue. Ieri, Jeroem Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo ha ribadito che la Ue non accetterà alcuna eccezione alle regole europee per salvare gli istituti di credito italiani. «Altri paesi sono riusciti a ristrutturare le proprie banche con mezzi pubblici e gli italiani non lo hanno fatto allora – ha detto il ‘falco’ olandese - ma ora abbiamo regole più severe». Questo vuol dire che un eventuale sostegno agli istituti di credito in questa fase di tumulto sui mercati non può avvenire eludendo la direttiva sulle banche e le nuove regole della direttiva europea sui salvataggi.

Le parole del presidente dell’Eurogruppo hanno avuto un effetto immediato sulla Borsa di Milano. Partita al rialzo, Piazza Affari ha poi girato in rosso, chiudendo piatta a +0,08%. Tutti i titoli bancari hanno sofferto, in particolare Mps che ha lasciato sul terreno il 5,79%, toccando un nuovo minimo storico a 0,265 euro. Oggi la banca senese vale appena 777 milioni, nonostante gli 8 miliardi messi dai soci negli ultimi anni. Ieri nella sede di Mps a Siena sono arrivati anche gli ispettori della Bce. Ma proprio Francoforte sembra schierarsi contro i falchi europei, sollecitando una «profonda riflessione sull’opportunità di superare alcune imperfezioni del mercato con un po’ di sostegno pubblico per migliorare decisamente la stabilità di alcuni settori bancari».

L’altra grana per il governo è lo scontro in atto dentro Ncd. L’inchiesta ‘Labirinto’ ha fatto venire a galla le tensioni da tempo latenti dentro il partito di Angelino Alfano. In vista del voto della prossima settimana in Senato sul ddl enti locali (per il quale occorre la maggioranza assoluta di 161 voti), si temono le defezioni centriste. I senatori dissidenti hanno promesso che «non ci sarà alcuna imboscata» in linea con la “lealtà sempre dimostrata”. Ma nella riunione con Alfano prevista per mercoledì prossimo torneranno a chiedere l’appoggio esterno di Ncd al governo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Luglio 2016, 08:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA