Pensioni, per il Governo interventi a somma zero.
L'Inps: "La riduzione sarà equa, non del 30%"

Pensioni, per il Governo interventi a somma zero. L'Inps: "La riduzione sarà equa, non del 30%"

di Alessandra Severini
ROMA - Un taglio sì, ma non del 30%. Il presidente dell'Inps Tito Boeri ha voluto sottolineare che la proposta presentata dall'Istituto di previdenza per ammorbidire le rigide regole della legge Fornero sull'uscita dal lavoro prevede una «riduzione equa» dell'assegno per chi decide di andare in pensione prima. In pratica, dunque, chi sceglie di andare prima in pensione non dovrebbe subire una riduzione del 30% dell’assegno pensionistico e neanche il ricalcolo con il metodo contributivo.





In ogni caso, però, chi andrà in pensione prima dovrà subire una penalizzazione, seppur lieve. Anche perché Renzi è stato chiaro: il meccanismo di flessibilità nelle pensioni dovrà essere «a somma zero» per lo Stato. Quel che sembra improbabile ad oggi è che la riforma delle pensioni venga inserita nella legge di stabilità che il governo si appresta a varare il mese prossimo, anche se il sottosegretario all'Economia, Baretta ha assicurato che «è nell'agenda» dell’esecutivo.



La manovra d'autunno rimane ancora piena di incognite. Sicuramente ci sarà l'abolizione della Tasi e un intervento per disinnescare le clausole di salvaguardia, che altrimenti porterebbero a un nuovo aumento dell’Iva. Renzi ha sottolineato che la Manovra avrà un valore di 25 mld. Si discute anche dell’anticipo del taglio Ires.



Intanto, in tema di pensioni, la Cassazione ha dato ragione ai professionisti pensionati, giudicando “illegittimi” i tetti agli assegni imposti dalle Casse di categoria per contenere la spesa. La Suprema Corte, infatti, a Sezioni Unite, ha stabilito che la pensione dovrà essere riliquidata.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Settembre 2015, 09:54
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