Dal tetto del contante alla Tasi, pioggia
di emendamenti per la legge di stabilità

Dal tetto del contante alla Tasi, pioggia ​di emendamenti per la legge di stabilità

di Alessandra Severini
ROMA - Una pioggia di emendamenti rischia di far tremare l'impianto della legge di stabilità voluto dal governo.





In particolare, sotto accusa finisce l'innalzamento del tetto all'uso del contante, portato dagli attuali 1.000 a 3.000 euro. Movimento 5 stelle, Sel e minoranza Pd vorrebbero ridurlo a 1.500 euro. Di diverso avviso Lega e Forza Italia che invece lo vorrebbero sopra i 10.000 euro. L'esecutivo però ha già fatto capire che difficilmente la norma potrà essere modificata. Unica eccezione i money transfer, per cui la soglia potrebbe rimanere fissata a 1.000 euro.



Altre modifiche alla legge di stabilità probabilmente riguarderanno il Sud. Le imprese del Mezzogiorno potrebbero godere o di maxi-ammortamenti del 160%, anziché del 140% per gli investimenti in beni strumentali o di una maggiore decontribuzione per le assunzioni. Anche le norme sulla Tasi potrebbero arricchirsi, prevedendo per esempio sconti per i genitori separati o per chi affitta a canone concordato (aliquota al 4 per mille). Potrebbe essere approvata anche la proposta di esentare le seconde case date in comodato d'uso ai parenti di primo grado. Un vasto fronte in Parlamento che va dal Movimento 5 stelle a Sel fino alla Lega chiede poi l'abolizione delle norme che riducono il canone Rai ma ne prevedono l'inserimento in bolletta.



Il governo intanto si gode la promozione delle riforme da parte dell'Ocse. Il plauso dell'organizzazione parigina va soprattutto al Jobs act e agli sgravi per le assunzioni, che «hanno portato a un rilevante aumento dei nuovi contratti a tempo indeterminato e ampliato le reti di sicurezza sociale, rendendo la crescita più inclusiva». Così, si prevede che la disoccupazione calerà dal 12,3% di quest'anno all'11,7% nel 2016 e all'11% nel 2017.



Sono buone anche le previsioni sul futuro dell'economia italiana, con crescita del Pil e riduzione del deficit: «La ripresa sta gradualmente prendendo velocità». Le stime sul Pil 2015 e 2016 sono state rialzate rispettivamente a +0,8% e +1,4% e si prevede che il «miglioramento del mercato del lavoro aiuterà a spingere i consumi verso l'alto». Renzi esulta e trova anche il tempo di lanciare una frecciata al centrodestra e ai fuoriusciti del Pd e alle manifestazioni organizzate nello scorso week end: «La spallata da destra e da sinistra è fallita perchè agli insulti si è risposto con i fatti».
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Novembre 2015, 13:34
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