Napoli-Eintracht, allarme ultras: dalla Germania 400 tifosi senza biglietto

Nel gruppo anche tifosi dell'Atalanta in virtù del gemellaggio con l'Eintracht

Napoli-Eintracht, allarme ultras: dalla Germania 400 tifosi senza biglietto

di Bruno Majorano e Pino Taormina

Stato d'allerta. Da Salerno, attorno alle 19, alla stazione Centrale di Napoli gruppo di circa 400 sostenitori dell'Eintracht Francoforte, è arrivato in città. Tra questi, anche un piccolo gruppo di supporters dell'Atalanta. Si sono dati appuntamento alla stazione di Salerno dopo essere arrivati in Italia alla spicciolata e poi si sono mossi alla volta di Napoli. Nessuno con i biglietti per lo stadio. Perché l'Eintracht, per principio, ha deciso di non mettere in vendita i 2.500 tagliandi del settore ospiti. Che potevano essere acquistati dai non residenti a Francoforte in queste ore. No, l'Eintracht ha puntato i piedi e così nessuno dei 400 che sono a Napoli potranno accedere al Maradona. Ieri sera, ad accoglierli, un folto dispiegamento di forze dell'ordine che li aspettava già sulle banchine della stazione napoletana. Polizia ferroviaria, Digos, carabinieri, anche il servizio di sicurezza di Napoli Centrale si è messo subito all'opera per canalizzare i tedeschi e indirizzarli verso l'uscita laterale della stazione. Da quel momento è iniziata una vera e propria forma di prefiltraggio gestito dalle forze dell'ordine. Tutti rigorosamente vestiti di nero, molti di loro anche con il volto coperto da sciarpe, cappelli e cappucci, i tedeschi hanno lasciato la stazione cantando i cori della loro squadra del cuore. Perquisizioni a tappeto, anche i fotoreporter al seguito dei tifosi hanno dovuto mostrare tutte le attrezzature a loro disposizione, e poi identificazione capillare grazie all'utilizzo di telecamerine per registrare i volti di tutti quelli che sono sbarcati in città. Non solo tedeschi, però, perché nel gruppo c'erano anche alcuni tifosi dell'Atalanta e arrivati da Bergamo in virtù del gemellaggio con la tifoseria dell'Eintracht. Il gruppo è stato suddiviso in sei autobus con destinazione Lungomare dove avevano prenotato le camere in un hotel. Polizia e carabinieri hanno scortato il corteo fino all'ingresso dell'albergo e hanno presidiato la zona per tutta la notte al fine di garantire la sicurezza di tutti: tifosi stranieri e napoletani.

Hanno cancellato il pranzo ufficiale a Villa D'Angelo, si sono messi di traverso sulla vendita dei biglietti, il presidente Peter Fischer ha deciso di restare a casa per protestare contro la decisione del prefetto di Napoli. Ma ieri sera, a rompere il silenzio dell'Uefa per schierarsi dalla parte dell'Eintracht, ci ha pensato il presidente Aleksander Ceferin che intervistato dalla tv pubblica ZDF ha ammonito l'Italia: «Non è possibile per le autorità italiane decidere che i tifosi tedeschi non siano ammessi. La decisione delle autorità è assolutamente sbagliata». E poi ha aggiunto: «Abbiamo urgente bisogno di fare qualcosa al riguardo. Cambieremo le regole: perché se non può essere garantito l'ordine pubblico, allora va cambiata la sede della partita». Parole pesantissime. Probabilmente condizionate anche dalle tante critiche che Aurelio De Laurentiis muove alla gestione dell'Uefa.

Oggi ci sarà un piano di sicurezza speciale, al Maradona ma in tutta la città (saranno circa 600 gli agenti impegnati per prevenire la guerriglia in città). La Uefa considera Napoli città a rischio: in caso di incidenti, c'è il rischio di sanzioni per il club. 

 

Anche il ministro dell'Interno Nancy Faeser bacchetta l'Italia: «Nel caso di partite ad alto rischio, ogni possibile misura di sicurezza dovrebbe essere verificata molto attentamente prima di escludere tutti i tifosi di una squadra. Perché una misura così drastica potrebbe non contribuire alla de-escalation», ha detto alla Deutsche Presse-Agentur. La solita lezioncina. La stampa tedesca tira fuori i precedenti del 1994 e intervista un tifoso «ferito a Napoli quando venne l'Eintracht in Coppa Uefa». 

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Al leader del Napoli tocca rivolgersi ai tifosi. Perché la città e lo stadio sono osservati speciali anche dall'Uefa: incidenti di un certo spesso potrebbero anche portare a decisioni pesantissime. Giovanni Di Lorenzo, il capitano, si rivolge ai tifosi: «Possiamo fare la storia del Napoli se riusciremo a raggiungere per la prima volta i quarti di finale. Dobbiamo tutti cercare di vivere una giornata che sia bella, senza disordini o liti con chi arriverà in città non solo allo stadio ma per le strade, nelle piazze, ovunque nella nostra meravigliosa città. Come vostro capitano vi chiedo dunque di non cadere in provocazioni, cerchiamo di rendere la giornata di domani una giornata di festa. Mi raccomando non accettiamo alcuna provocazione: tutti allo stadio con serenità e gioia». Un messaggio dal fronte di guerra più che alla vigilia di una di Champions. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2023, 18:32
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