Il 68% degli operatori sanitari infettati in corsia sono donne, i dati choc del Ministro della Salute
di Franca Giansoldati
Le donne in corsia – infermiere o medico – sono quelle che finiscono per essere attaccate maggiormente dal micidiale virus, nonostante che il covid-19 - è stato accertato - colpisca più soggetti di sesso maschile. Un indicatore che ora dovrà essere ulteriormente analizzato ma che offre già la cifra dell'impegno che grava sulle donne in prima linea negli ospedali, spesso costrette a dovere anche gestire a distanza una famiglia, i figli con l'ansia di rientrare a casa e contagiare i famigliari.
All'inizio della pandemia una fotografia che ha subito fatto il giro del mondo ha mostrato l'attaccamento al lavoro, il senso del dovere, l'amore per il prossimo delle infermiere. Mostra una infermiera con ancora addosso la mascherina crollata sulla tastiera di un computer. Elena, la protagonista di questa foto, è stata successivamente trovata positiva al tampone ed è dovuta andare in quarantena e sottoporsi alla terapia. A guarigione fortunatamente avvenuta, la prima cosa che ha detto Elena era di voler tornare a lavorare in corsia.
In queste settimane drammatiche Elena ha raccontato di aver «perso degli amici e il papà di uno di loro. Quando tutto questo finirà, dovremo guardarci intorno e vedere chi è rimasto. Ho paura - ha aggiunto - che mancherà qualcuno di cui non mi sono accorta».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Aprile 2020, 16:58
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