Social eating, dal Web alla tavola comune è la moda che incrocia tecnologia e tradizione

Social eating, dal Web alla tavola comune è la moda che incrocia tecnologia e tradizione

di Cristina Montagnaro
Mangiare piatti tipici in un ristorante non basta più. La nuova frontiera si chiama social eating, prevede sempre piatti tipici, gustati in contesti finora insoliti - soprattutto in case private - con prenotazioni realizzate in Rete. Le città turistiche, Roma tra tutte, stanno sperimentando questa novità da tempo.

E in diversi modi. «Mi piace riunire persone intorno a un tavolo, con del buon cibo, del vino, raccontando aneddoti e scoprendo esistenze che vivono lontano da me» dice Cecilia Scaldaferri, 36 anni, è una Cesarina per hobby. Le Cesarine sono raccolte su una piattaforma web che mette in contatto domanda e offerta, basata sui piatti regionali, con la prerogativa di aprire le porte della propria casa ospitando le persone. Cecilia delizia i propri ospiti con un menù romano: formaggi e salumi laziali dop con pizza bianca, spaghetti alla carbonara, fino alla crostata tipica della tradizione giudaica romanesca, di ricotta e visciole. 



Per lo chef a domicilio, invece, i fornelli sono quelli di casa dei clienti. Roberto Esposito, ha 45 anni, vizia i suoi clienti andando a fare la spesa, scegliendo accuratamente le materie prime, e trasforma i fornelli di casa in quelli di un ristorante gourmet. «Chi ti accoglie a casa ti fa entrare nella propria intimità, mi piace molto ripercorrere insieme la storia dei cibi e la tradizione familiare come la cucina di mia nonna, che mi ha sempre ispirato». Tra i suoi fiori all’occhiello: gli spaghetti con le alici, i piatti romani, e gli gnocchetti zafferano, fiori di zucca e vongole. 



Si impara a cucinare invece tra pentole e fornelli nella scuola di cucina amatoriale Punto di Cottura in Prati, a due passi da San Pietro. E dopo aver cucinato, si mangia tutti insieme in un tavolo sociale per apprezzare il cibo come elemento di condivisione cultura e piacere. Andrea Lucariello Zattera, 40 anni, titolare, assicura: «Definirla una scuola di cucina è riduttivo, perché per noi la cena è un momento di allegria e un modo per stare tutti insieme».
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QUANDO IL BOSS STA AI FORNELLI
Dirigenti, quadri, dipendenti tutti insieme, dietro ai fornelli per cucinare tagliatelle fatte in casa, con olio alle erbe mandorle tostate, baccalà in olio sulla passata di ceci e olive disidratate, una bella focaccia e per concludere lo spiedino di frutta con crumble al cocco e salsa allo yogurt. Non è una semplice lezione di cucina quella di chef Andrea Golino, ma un vero training aziendale (in gergo Team Building) con l’obiettivo di aumentare lo spirito di squadra, la fiducia nelle altre persone e in se stessi. E alla fine dopo aver ammirato e assaggiato il risultato ottenuto insieme, si impara a fidarsi l’uno dell’altro. (chef@golinos.com  3929621014).


Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Giugno 2018, 11:41
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