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Venendo a sapere dalla stessa che quelle immagini erano state inviate a un giovane (che risulta essere appunto uno degli indagati), il genitore si è presentato ai carabinieri, dando in questo modo il via agli accertamenti che hanno portato all'apertura dell'inchiesta della magistratura. In base a quanto emerso dalle indagini, i sei giovani studenti chiedevano alle ragazze fotografie intime senza dire alle vittime che quelle immagini sarebbero poi finite in una cartella condivisa, ovvero accessibile a tutti e sei gli studenti attraverso una specifica password. Le giovani avrebbero inviato le foto anche perché legate da rapporti sentimentali con alcuni dei sei indagati.
Le indagini
Una volta raccolta la denuncia del genitore, i carabinieri hanno eseguito delle perquisizioni, scoprendo appunto l'esistenza del materiale sui pc dei sei studenti, tutti iscritti a scuole che si trovano nel Modenese. Il fascicolo aperto nel 2018 dalla magistratura sarebbe ormai vicino alla chiusura, mentre è in corso una perizia tecnica per capire se le fotografie siano state condivise anche online, ipotesi che al momento viene esclusa dato che non sono emersi elementi che possano provarlo. «Nel corso degli interrogatori i giovani hanno ammesso le proprie responsabilità - spiega il legale di due degli indagati, l'avvocato modenese Fausto Giannelli - e si va verso la chiusura indagini. Parliamo di una indagine molto complessa e di recente il perito ha chiesto un supplemento di tempo per poter ricostruire 'il viaggio' delle foto. Per il momento - dice - si è conclusa solo la prima parte della consulenza che ha confermato come da quella cartella le foto non siano mai uscite», conclude l'avvocato Giannelli.LEGGI ANCHE --> Ricercato per pedopornografia in tutta Europa, i carabinieri lo arrestano a Ostia
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Gennaio 2020, 16:46
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