Frasi dall'inequivocabile contenuto sessista. Apprezzamenti espliciti scritti in mail private che però, inavvertitamente, sono state lasciate visibili sullo schermo condiviso a tutti i partecipanti del corso dedicato ai magistrati ordinari in tirocinio alla Scuola superiore di magistratura a Scandicci, in provincia di Firenze, durante una lezione.
«Chi non ha mai amato un'infermiera?»: bufera sull'assessore (che poi spiega meglio). Il precedente
Sessismo al corso per magistrati
Due relatori referendari della Corte di Giustizia, collegati da remoto dal Lussemburgo, si sono scambiati messaggi sul comportamento dei partecipanti, giudicato ineducato, ma sono poi scivolati in affermazioni sessiste con un linguaggio esplicite e affatto professionale. «Sono dei maleducati, però almeno c'è f…», una delle frasi contenute nelle mail e finite sotto gli occhi di tutti i venti studenti presenti nella classe. Il caso è esploso alla fine della lezione, tenuta martedì scorso. Al termine del corso uno dei relatori ha ringraziato gli studenti. «Spero di averi dato elementi utili per il vostro futuro e vi auguro il meglio per la vostra carriera», ha affermato.
A quel punto ha preso la parola una giovane magistrata. «Forse non si è accorto che aveva lo schermo condiviso - dice rivolta al relatore -.
Le scuse del docente
Scuse che non sono servite: il comitato direttivo della Scuola superiore di Magistratura ha infatti sospeso la collaborazione con i due relatori coinvolti. «I due coordinatori dei gruppi di lavoro hanno scambiato tra loro messaggi profondamente inopportuni ed offensivi verso alcune delle magistrate presenti in aula -fa sapere il comitato direttivo della Scuola Superiore di Magistratura in una lettera di scuse agli allievi - condividendo poi per errore la chat sullo schermo sì che i messaggi sono stati divulgati a tutti i presenti».
«Pur non potendo in alcun modo essere ritenuto responsabile del contenuto dei messaggi che i due coordinatori si sono scambiati, tiene a farvi sapere che deplora fortemente l'accaduto e intende stigmatizzare il comportamento dei due referendari della Corte di Giustizia, non magistrati, che non saranno più chiamati a collaborare in attività di formazione della Scuola», conclude la missiva agli allievi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Giugno 2023, 08:59
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