Una rete capillare che chiama a raccolta tutti i protagonisti in materia di “antidroga” per prepararsi all’avanzata di un oppiaceo “mortale” che solo negli Stati Uniti ha causato oltre 200 mila vittime. Il “Fentanyl” non è ancora un’emergenza ma l’analisi dei traffici internazionali di stupefacenti impone in Italia la massima attenzione. Non a caso nei giorni scorsi dalla Direzione generale di prevenzione del ministero della Salute è partita «l’allerta di grado tre» (il livello massimo) sul «potenziamento delle misure di prevenzione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati». Si tratta di un potentissimo analgesico, oppioide prodotto dalla sintesi chimica. I suoi effetti, calcolano gli esperti, sono superiori almeno di cento volte a quelli della morfina. Se assunto poi al posto dell’eroina può indurre facilmente all’overdose mortale. «Un pizzico di questo oppiaceo - spiegano fonti accreditate - equivale all’effetto di un pugno di eroina». All’inizio di febbraio, ancor prima della circolare, una riunione interforze aveva richiamato al tavolo tutti gli specialisti in materia “antidroga” per discutere misure e prassi da adottare. A partire dai controlli sulle sostanze stupefacenti che le forze dell’ordine si trovano a sequestrare quotidianamente e alle seguenti analisi di laboratorio che da qui, in avanti, dovranno essere compiute anche per ricercare e/o isolare la presenza del “Fentanyl”.
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PROTOCOLLI
Motivo per cui negli oltre venti laboratori sul territorio verranno avviati dei protocolli così come si passerà alla formazione del personale onde evitare che il solo “contatto” con l’oppiaceo possa creare problemi ad agenti e militari, come pure è accaduto proprio negli Stati Uniti dove il solo contatto con il farmaco ha innescato reazioni acute. La prevenzione si rende necessaria anche a fronte di una, seppur contenuta, circolazione del farmaco in ambito extra-sanitario.
I primi sequestri - tre quelli principali - annoverati al 2022 sono scattati a Roma e Milano. È da queste città che si inizia a raccontare l’impiego del “Fentanyl” non soltanto in sala operatoria e non solo fra i reparti ospedalieri ma anche come stupefacente da integrare o sostituire all’eroina tornata prepotentemente di moda.
IL “SALTO” NEL SISTEMA
Il che lascia intendere come il “salto” sia stato compiuto anche se, naturalmente, siamo in una fase «non ancora di allarme conclamato», come conviene più di un investigatore. È quella fase per cui, stando ai movimenti internazionali sul traffico di stupefacenti, si lavora al fine di permettere al “sistema” di rispondere con ogni mezzo e in ogni modo all’eventuale avanzata della sostanza. Una fase preparatoria in sintesi anche a fronte di una riduzione nel prossimo futuro dell’eroina. Sempre in base alle ultime analisi internazionali, nel prossimo futuro si dovrebbe arrivare a una quasi totale riduzione dell’eroina per via della stretta sulla coltivazione dei papaveri da oppio in Afghanistan. Motivo per cui avanzerebbero le droghe sintetiche o i derivati farmacologici.
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Febbraio 2024, 10:32
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