Dal 20 dicembre, dentro o fuori. Chi decide di partire per le vacanze di Natale, andare nella casa di villeggiatura, trascorrere le feste con la famiglia, dovrà farlo entro mezzanotte. E poiché è molto probabile, come ha preannunciato il ministro Francesco Boccia, che da metà mese la mappa del Covid in Italia sarà per la maggior parte gialla - quindi sono consentiti gli spostamenti tra Regioni - gli italiani si organizzano.
Ritorni in famiglia, brindisi con i parenti, pranzi con amici fuori porta: quest’anno il calendario non conta, tutto si concentrerà nella settimana prima di Natale e soprattutto nel week end cruciale del 18 dicembre. Una grande fuga che richiede controlli anti assembramento e un alto grado di responsabilità dei singoli, come sottolinea l’infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli: «Se tutti pensano “non sarò certo io a peggiorare la situazione comportandomi così”, quel che succede è che la gente si affolla e ammassandosi ricominceremo daccapo».
L’anno scorso nel periodo delle festività si sono mossi oltre 10 milioni di persone, se è vero che ora gli sciatori restano a casa perché gli impianti di risalita sono fermi e i viaggi internazionali patiscono lockdown e quarantene, in molti vogliono aprire i regali con i propri cari. Studenti fuori sede, parenti lontani per i quali il cenone è una tradizione. Che l’ansia stia salendo lo dimostrano le prenotazioni dei treni: ieri, nel giro di qualche ora dalla diffusione della bozza del nuovo decreto, già si registravano i primi tutto esaurito.
Completi i tre Frecciarossa pomeridiani da Roma a Lecce del 18 dicembre, il Milano–Reggio Calabria delle 20,10, pieno anche il Milano–Napoli del 20 dicembre alle 6,45.
Gli spostamenti tra Regioni, complici molti cambi di colore verso il giallo, saranno massicci perché a chi viaggia per rientrare in famiglia si aggiungono i proprietari delle seconde case. Che, un po’ come è accaduto un mese fa prima della nuova stretta, approfitteranno del breve arco temporale nel quale è possibile trasferirsi. Prima che la Lombardia diventasse arancione, per esempio, Bormio e le valli si sono ripopolate. «Ho persino visto alcuni studenti universitari col computer in aree pubbliche dove abbiamo installato il wifi libero e gratuito», racconta il sindaco di Aprica, Dario Corvi.
Nel primo lockdown i cittadini venivano considerati untori, ora la convivenza è pacifica e saranno molti, prima di Natale, a riaprire le case di villeggiatura. Poca cosa per il settore del turismo invernale che tra settimane bianche, visite nelle città d’arte e viaggi di Capodanno valeva 13 miliardi e quest’anno ne perderà quasi 8. E gli aeroporti italiani avranno 15,5 milioni di passeggeri in meno tra dicembre e gennaio. Il problema tuttavia è che, tra due settimane, partiranno tutti insieme. Perciò vale sempre l’ammonimento del virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco: «Non facciamo come i bambini, rendiamoci conto che sono soprattutto i nostri comportamenti a dare o togliere benzina alla corsa di questo virus».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Dicembre 2020, 13:31
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