Prete benedice i fucili per la stagione di caccia: scoppia la polemica sui social. Lui si scusa su Instagram

Il sacerdote non pensava di scatenare la rabbia degli utenti del web che hanno commentato in modo molto negativo la sua iniziativa per la stagione venatoria

Prete benedice i fucili per la stagione di caccia: scoppia la polemica sui social. Lui si scusa su Instagram

di Redazione web

Ciò che è successo ad Avaglio, una frazione del comune di Marliana, Pistoia, ha lasciato gli utenti social sbigottiti. Il prete del paese, infatti, domenica 3 settembre benedirà i fucili in occasione dell'apertura della stagione della caccia 2023/24. Il manifesto choc affisso fuori dalla chiesa recitava così: «Apertura anno venatorio 2023/2024, benedizione dei fucili al termine della Santa messa delle ore 9 in piazza della chiesa».

L'annuncio ha scatenato non poche polemiche sui social e moltissimi commenti negativi contro il prete e anche la Diocesi di Pistoia che, poi, ha diffuso le scuse e il rammarico del sacerdote. 

Prete dj suona in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: «Musica, un inno di gioia a Dio». Il video è virale

Rocco Siffredi sul set di Din Don, commedia con Enzo Salvi nei panni di un prete

Le scuse del prete di Avaglio

Il sacerdote protagonista della vicenda è molto amato ad Avaglio e pensava che fosse una bella iniziativa augurare ai cacciatori buona fortuna per la stagione della caccia. Così, però, non è stato. Dopo le critiche, gli insulti e i commenti negativi ricevuti, il prete, sul proprio profilo Instagram, ha scritto: «Carissimi fratelli, sono rimasto stupito e molto dispiaciuto dalle reazioni, talvolta anche espresse con parole violente, suscitate dall'iniziativa della benedizione in occasione dell'inizio della stagione venatoria.

Mi scuso se l'espressione di benedire i fucili possa essere stata tale da venire equivocata come una qualche "santificazione di uno strumento di morte" da parte della Chiesa. L'iniziativa in realtà voleva essere un momento di preghiera con cui incominciare una attività sportiva a cui sono affezionati molti parrocchiani e tante persone che frequentano il nostro territorio. Il fucile è non solo lo strumento usato maggiormente e con maggior attenzione dai cacciatori ma anche un mezzo comprensibilmente da usare con cura, prudenza e perizia. Mi è sembrato perciò - a torto a quanto pare - ovvio concentrare la benedizione su quello strumento per chiedere la protezione del Signore là dove la perizia e la prudenza umane non possono da sole garantire la sicurezza, non certo per una questione di superstizione o di "santificazione" di armi».

 

Il post del parroco

Il prete conclude, poi, scrivendo: «Mi dispiace che la questione sia stata interpretata come una deviazione dalla cura del creato o peggio dal rispetto della vita umana che la Chiesa ha sempre difeso senza sconti. La caccia è uno sport radicato nel nostro territorio e comporta di per sé una cura e una attenzione concreta all'ambiente circostante. Inoltre è già ampiamente e minuziosamente regolata da normative regionali e nazionali per cui non mi soffermo su quanto riguarda la prudenza e l'attenzione che richiede questo sport. Mi scuso ancora per il turbamento che ha provocato questa iniziativa che ha comportato una visibilità che non era né prevista né richiesta.
Don Alessio Biagioni Parroco di San Michele Arcangelo di Avaglio». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Agosto 2023, 13:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA