Strangolò la moglie con un cavo elettrico e ne simulò il suicidio, lui dal carcere nega: «Psicologicamente devastato»

Le indagini durante un anno e mezzo. Un'intercettazione lo inchioderebbe: lasciami lasciami

Strangolò la moglie con un cavo elettrico e ne simulò il suicidio, lui dal carcere nega: «Psicologicamente devastato»

di Redazione web

 «L'ho trovato molto provato, fisicamente sta bene, però psicologicamente è devastato», queste le condizioni di Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni, vigile del fuoco, in carcere a Lanciano, in provincia di Chieti, con l'accusa di aver ucciso la moglie, Annamaria D'Eliseo, 60 anni, secondo l'avvocata Silvia De Santis, del foro dell'Aquila.

Il 71enne è stato arrestato giovedì 11 gennaio dai carabinieri con l'accusa di omicidio della moglie.

L'ipotesi iniziale di suicidio

La 60enne era stata trovata impiccata il 15 luglio 2022 nel garage della villa dove la coppia abitava a Lanciano. Scartata dagli inquirenti la pista inizialmente del suicidio, dopo un anno e mezzo di indagini della magistratura il marito della donna è finito in cella.

Le indagini

Per due volte, prima dal gip di Lanciano, poi dal Tribunale del Riesame dell'Aquila, era stata rigettata la richiesta di custodia cautelare presentata dal procuratore capo di Lanciano basata su perizie tecniche eseguite sui cavi elettrici trovati intorno alla gola della vittima.

Stando a quanto emerso nelle ultime ore, è stata l'intercettazione captata dai microfoni di una telecamera di vicinato a incastrare l'ex vigile del fuoco: «Lasciami, lasciami».

La convalida dell'arresto

Lunedì prossimo, ha fatto sapere l'avvocata, è previsto l'interrogatorio di garanzia in carcere e la convalida dell'arresto. L'uomo, ha ribadito la legale, respinge tutte le accuse. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Gennaio 2024, 23:03
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