Sharapova-Williams: la sfida infinita di Wimbledon

Sharapova-Williams: la sfida infinita di Wimbledon

di Angelo Mancuso
LONDRA Da 10 anni Maria Sharapova è la sportiva più pagata al mondo. Solo nel 2014 Nike, Porsche, Evian, Tag Heuer e via dicendo le hanno versato oltre 20 milioni di dollari, 4 volte i guadagni nei tornei. Vanta 1,6 milioni di follower su Twitter, 15 milioni di fan su Facebook e una app personale che ha collezionato migliaia di download in pochi mesi. Eppure la russa pagherebbe pur di battere Serena Williams domani in semifinale a Wimbledon.

VENTESIMO INCONTRO

Masha centrerebbe due obiettivi in un sol colpo: impedire alla rivale di centrare il Grande Slam e continuare la corsa verso il titolo più ambito. La sua favola nacque sui campi in erba di Wimbledon un sabato pomeriggio di 11 anni fa, quando appena 17enne trionfò battendo in finale, guarda caso, Serena. Da allora l'ha sconfitta solo un'altra volta (la finale del Masters a Los Angeles) ancora nel 2004. Poi si sono affrontate altre 16 volte e ha sempre vinto l'americana. Con un bilancio di 17-2 è difficile parlare di rivalità, ma Chris Evert, che di grandi dualismi se ne intende (ha sfidato 80 volte la Navratilova), non la pensa così. «La si può considerare tale perché c'è una forte contrapposizione di temperamento, aspetto e stili – ha sottolineato alla BBC – ogni volta che giocano c'è grande attesa perché tutti si domandano se sarà la volta buona». Intanto ieri la Sharapova nei quarti ha superato una giovane connazionale di Serena, Coco Vandeweghe, 23enne di New York che da ragazzina amava il wrestling: 6-3 6-7 (3) 6-2. Serena si è invece sbarazzata di Victoria Azarenka: 3-6 6-2 6-3. La n.1 del mondo ha sofferto nel primo set le accelerazioni della potente rivale, poi ha preso le misure e ha cominciato a comandare gli scambi servendo meglio (3 ace nell'ultimo game, 17 in totale).

Nell'altra semifinale si affronteranno Agnieszka Radwanska, già finalista a Wimbledon nel 2012 (7-6 3-6 6-3 alla Keys) e Garbine Muguruza. A 21 anni è uno dei nomi nuovi del circuito e ha eliminato la svizzera Bacsinszky: 7-5 6-3. E' nata a Guatire, in Venezuela, e si è trasferita a Barcellona a 6 anni. Per bel po' ha sfogliato la margherita tra la nazionalità di papà Josè Antonio, basco purosangue, e mamma Scarlett, venezuelana. Ha scelto la Spagna e sono cominciati i paragoni scomodi con Arantxa Sanchez Vicario e Conchita Martinez, unica iberica a trionfare nel 1994 a Wimbledon.

OGGI I QUARTI MASCHILI

Si è salvato Djokovic. Il suo avversario, il sudafricano Anderson, ha collezionato 40 ace, ma 2 doppi falli di fila sul 5-5 del quinto set lo hanno condannato alla resa: di 6-7 (6) 6-7 (6) 6-1 6-4 7-5 per Nole nella prosecuzione del match sospeso per l'oscurità sul punteggio di due set pari. Oggi il n,1 trova Cilic. Gli altri quarti sono: Wawrinka-Gasquet, Murray-Pospisil e Federer-Simon.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Luglio 2015, 13:09