Appende uno striscione nella sua
azienda: «Non voglio un nuovo 2013»

Appende uno striscione nella sua azienda: «Non voglio un nuovo 2013»
VITTORIO VENETO - A maggio aveva issato uno striscione invocando il ritorno alla pratica del baratto e l'eliminazione delle banche. Ora un altro messaggio lungo una quindicina di metri campeggia sulla recinzione della ditta Canal in zona industriale. Un messaggio che non passa inosservato, e che sta facendo discutere lavoratori, disoccupati e sindacati, per il suo contenuto. «Do lavoro a persone che abbiano almeno 20 mila euro sul proprio conto corrente e a fornitori che abbiano almeno un milione di euro di materie prime a magazzino. Non vorrei avere un nuovo 2013» si legge sullo striscione bianco, lettere nere, appeso lungo la recinzione del capannone che dà su via Piemonte. Impossibile contattare al telefono l'autore della frase, Ezio Canal, per ricevere una spiegazione.

«Una frase assurda» commenta la Fiom Cgil che si era attivata a fianco dei lavoratori della ditta che da mesi attendevano gli stipendi. «Pare che cerchi lavoratori che non vogliono uno stipendio, che facciano volontariato -annota Paolo Pagotto della Fiom Cgil- e fornitori che non vogliono essere pagati». Curiosità e incredulità anche tra i passanti: «Ma chi è disposto a lavorare senza guadagnare?» si interroga un lavoratore, «Che senso ha questo messaggio?» si chiede un altro. A maggio lo striscione recitava: «Dobbiamo cambiare il sistema bancario oppure eliminare le banche e tornare al baratto perché i lavoratori soffrono». Anche all'epoca un messaggio provocatorio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Gennaio 2014, 18:28
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