Giubileo e allerta terrorismo, Gabrielli
vara un nuovo piano sicurezza

Giubileo e allerta terrorismo, Gabrielli ​vara un nuovo piano sicurezza

di Lorena Loiacono
Legati ormai da un filo doppio: il Giubileo è alle porte e l'allerta terrorismo, che incombe di giorno in giorno, non sembra voler dare tregua a una città come Roma, ormai sorvegliata speciale e scossa da continui falsi allarmi. È in atto una vera e propria psicosi. Ieri è stata la volta della centralissima via Nazionale: una scatola sospetta, avvistata da un passante in via del Traforo verso le 10.30, ha provocato la chiusura dell'intera area.





Dopo i dovuti rilievi, con tanto di polizia e artificieri, è stato appurato che il pacco conteneva solo fili elettrici. Ma tanto è bastato, ancora una volta, per far scattare l'allarme. E così, a due settimane dall'apertura di quello che il prefetto Gabrielli ha definito il “Giubileo ai tempi dell'Isis”, è partito il piano sicurezza per la Capitale. In una sorta di rodaggio per verificarne eventuali punti deboli e arrivare pronti all'8 dicembre, giorno in cui ufficialmente si aprirà la Porta Santa di San Pietro. Duemila gli agenti schierati in città, ogni giorno, e suddivisi in base alle necessità.



Un migliaio sarà sempre presente ai grandi eventi come ad esempio per l'Angelus o alle celebrazioni del Natale e della Pasqua quando, in piazza San Pietro, arrivano almeno 300mila fedeli. Così come anche a concerti e manifestazioni così come agli incontri sportivi previsti allo stadio Olimpico. Ma non solo: gli obiettivi sensibili a Roma sono oltre un migliaio vale a dire che, ogni giorno, un migliaio di agenti delle forze dell'ordine saranno impegnati, a blocchi, a presidiare monumenti e aree di grande concentrazione turistica, primi fra tutti Colosseo, Fontana di Trevi e l'area del Tridente così come Campo de' Fiori, Trastevere e piazza Navona per la movida notturna.



Ma gli attentati di Parigi hanno dimostrato che l'allerta riguarda anche i piccoli centri come musei e teatri, in quanto punti di aggregazione e richiamo di giovani. Su questi siti non saranno presenti camionette o blindati fissi, 24 ore su 24, ma ci saranno controlli itineranti.

Come ad esempio su scuole e ospedali, ritenuti obiettivi sensibili per evitare che, qualora venisse colpito uno di questi siti, si scateni il panico in tutto il resto della città. Sotto stretta sorveglianza anche il trasporto pubblico, preso di mira negli ultimi dieci giorni da almeno 15 falsi allarmi bomba: oltre ai militari fissi nelle stazioni, Atac ha predisposto anche l'installazione di 3mila telecamere collegate alla centrale operativa di Termini, guardie giurate con cani addestrati alle stazioni di Spagna, Termini e Colosseo, colonnine sos nelle stazioni tra Termini e Cipro e centinaia di sensori anti-intrusione.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2015, 09:06
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