Chiara Ferragni, l'etichetta del pandoro la scagiona? Cosa c'è scritto: «Se è così, vince in due minuti»

Sui social spuntano i difensori dell'influencer dopo lo scandalo Balocco

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di Redazione web

Mentre Chiara Ferragni è trincerata nel nuovo appartamento di Milano e chiusa nel silenzio social dopo lo scandalo scatenato dalla sanzione dell'Antitrust sul pandoro Pink Christmas di Balocco, che lasciava intendere che acquistandolo si sarebbe contribuito a sostenere le cure dei bambini ricoverati all'Ospedale Regina Margherita di Torino, l'indagine della Procura di Milano si allarga ad altre iniziative analoghe, come quella delle uova di Pasqua. 

L'etichetta

Nonostante la perdita di follower e contratti, primo tra tutti quello con Safilo, i sostenitori più accaniti dell'influencer si sono precipitati sui social per fornire prove che potrebbero "scagionare" la loro beniamina. Tra queste, spunta l'etichetta del pandoro incriminato. Sul cartoncino si legge: «Chiara Ferragni e Balocco sostengono l'Ospedale Regina Margherita di Torino, finanziando l'acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing».

Come fanno notare gli utenti di X e Threads, non viene fatto alcun riferimento al fatto che per ogni pandoro acquistato crescerà l'importo della donazione, bensì viene lasciato intendere che l'imprenditrice digitale e l'azienda sostengono l'ospedale nell'ambito di un progetto di beneficenza più ampio.

Ma, va detto, la sanzione dell'Antitrust va ben oltre quell'etichetta, e si concentra su tutta l'attività di lancio e promozione del pandoro. 

Le uova di Pasqua

Nel mirino, dopo il caso pandoro griffato, ci sono ora le uova di Pasqua. Venerdì il procuratore aggiunto Eugenio Fusco ha firmato una seconda delega, affidando al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, già incaricato per la vicenda del dolce natalizio, il compito di raccogliere il materiale anche sulle uova di cioccolato di Dolci Preziosi. L'azienda con sede a Bari, che nei giorni scorsi ha chiarito di non avere alcuna responsabilità nell'affaire, aveva versato alla nota influencer un cachet di 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022, a fronte di una donazione fatta autonomamente dalla stessa azienda di 36 mila euro all'associazione 'I bambini delle Fate'. E Chiara Ferragni in uno dei post, ora cancellati, sulle sue pagine social, aveva scritto un messaggio invitando ad usare la "Pasqua per fare del bene", aggiungendo che si trattava di un "progetto speciale" a favore di una "impresa (...) che dal 2005 si occupa di sostenere famiglie con autismo e altre disabilità". In questo secondo caso, però, il prezzo delle uova pasquali non era maggiorato, come è accaduto per il pandoro "Pink Christmas".


Ultimo aggiornamento: Domenica 24 Dicembre 2023, 12:50
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