Serena Mollicone, carabiniere minacciato di morte a pochi giorni dal processo
di Vincenzo Caramadre
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Fonti investigative hanno chiarito che le indagini sono state avviate e «si concentrano sull'attività istituzionale svolta dal militare». Vista la delicatezza del caso, anche se la scritta, ora rimossa, non è passata inosservata a quanti nelle scorse ore hanno attraversato le corsie dell'autostrada del Sole, c'è il massimo riserbo la attenzione per capire se quella scritta è ricollegata alle attività investigative svolte e se, in particolare, è collegata al caso Mollicone. Potrebbe anche non esserci collegamento con il giallo di Arce, ma il dato storico incontrovertibile è che il carabiniere si è occupato attivamente del caso Mollicone.
TANTI INTERROGATIVI
Tante, quindi, sono le domande che ora si pongono gli uomini del colonnello Fabio Cagnazzo. Perché la scritta è apparsa proprio sotto al cavalcavia dell'autostrada? Perché proprio ora, a pochi giorni dall'avvio dell'udienza preliminare, sul giallo di Arce? Perché proprio il militare, stimato dall'autorità giudiziaria e molto preparato, è finito al centro di una minaccia così plateale? Tutte domande alle quali occorrerà dare risposte. L'unica certezza, facilmente intuibile, al momento è che, chi ha scritto con la vernice rossa quella frase, aveva tutto l'interesse affinché arrivasse al diretto interessato e all'Arma dei Carabinieri. Ma anche soprattutto alle migliaia di persone che percorrono l'autostrada, se si fosse tratto di una ragazzata non sarebbe stata scritta lungo le corsie dell'A1 Roma-Napoli.
Ultimo aggiornamento: Domenica 3 Novembre 2019, 18:29
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