Liste d'attesa e bollini "rossi": risonanze, tac ed ecografie impossibili. Va meglio per le visite

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di Giovanni Del Giaccio

Come va? Male, grazie. Parliamo delle liste d'attesa nella Asl di Frosinone. Nei giorni scorsi la protesta della Spi Cgil, volta a sollecitare soluzioni per accorciare i tempi delle prestazioni sanitarie e a far conoscere ai cittadini quali alternative - nel pubblico - sono già possibili. Una su tutte: se l'appuntamento è fissato con tempi troppo lunghi, ma c'è una disponibilità in attività libero professionale (stesso medico, ma in regime "privato" dentro la Asl) si può ottenere questa al costo del ticket.

LA SITUAZIONE

Un passo indietro: parlare genericamente di liste d'attesa rischia di essere fuorviante, perché si deve tenere conto del genere di prestazione che viene richiesta, sia per una visita sia per un esame diagnostico. Ci sono da considerare, infatti, le priorità: urgente e cioè da erogare entro 72 ore; breve, entro dieci giorni; differibile, entro 30 per le visite e 60 per le prestazioni strumentali; programmabile, entro 120 giorni. Fatta questa premessa, qual è il quadro per la provincia di Frosinone, quali sono le prestazioni con tempi più lunghi e il raffronto con il resto del Lazio?
I dati sono pubblici, c'è il monitoraggio delle liste d'attesa fornito sul sito "Salute Lazio" e chiunque può accedervi. Il primo che balza agli occhi e che si può confrontare è quello dell'indice generale. Vale a dire il «rapporto tra il numero delle prenotazioni evase nei tempi prestabiliti rispetto al numero totale delle prenotazioni». Se vengono chieste 100 prestazioni e rispetto le tempistiche citate in 80 casi, il mio indice sarà appunto di 80. Se ne deduce che più è alto, minori sono le attese per i cittadini o le visite "impossibili".
Quello generale vede la provincia perfettamente allineata con il Lazio, grazie a un indice di 65,8 che è lo stesso regionale. Fanno meglio Latina (71,2) e Rieti (69,7), leggermente peggio le sei Asl della provincia di Roma messe insieme (65,7), il fanalino di coda è Viterbo con 56,5.
Nel "cruscotto" della Regione Lazio sono riportati anche graficamente i risultati. Con il colore verde che indica il rispetto dei tempi per almeno il 90% del totale delle prenotazioni, il giallo tra il 50 e l'89%, il rosso che sono minori del 50%.

I DATI

È più facile avere visite (indice 73,9) che esami diagnostici (53,8) in provincia di Frosinone. Le maggiori prestazioni garantite nei tempi sono quelle differibili (indice 83,6), seguono le urgenti (76,2), quindi le brevi (72,6) e le programmabili (64). Ma cerchiamo di approfondire rispetto alle prestazioni monitorate

DISPONIBILITÀ ZERO

Segnate in rosso le visite ortopediche o gastroentorologiche, nessun problema per quelle oncologiche o urologiche - ad esempio - e se una Tac "rachide e speco vertebrale" senza mezzo di contrasto è immediata, basta aggiungere il contrasto per avere un indice di 33,3.

Inutile chiedere (indice zero) una risonanza magnetica muscolo scheletrica, la colonscopia per biopsia o un'ecografia monolaterale della mammella. L'indice aumenta (25) se la stessa ecografia è bilaterale. L'ecodoppler dei vasi sopraortici è una chimera, va leggermente meglio ma sono in profondo rosso l'ecografia addome completo e tutte le risonanze magnetiche. Questo se guardiamo al quadro generale. Se vogliamo approfondire, invece, le visite in urgenza sono tutte garantite nei tempi (c'è un bel 100 e segnale verde nel cruscotto della Regione) ma guai a chiedere gli esami diagnostici come una Tac, un eco colordoppler o una risonanza. Per le prescrizioni brevi visite ampiamente garantite e va meglio anche per le tac, ma sono sempre moltissimi i rettangoli rossi che indicano il mancato rispetto dei tempi.

LE DIFFERENZE

C'è poi da affrontare il discorso del distretto dove vengono erogate le prestazioni e qui, dall'analisi dello Spi Cgil, emergono «differenze territoriali e strutturali», come denunciato durante il recente sit-in. Nella Asl di Frosinone «le criticità maggiori riguardano i servizi erogati dai distretti di Alatri-Anagni e Sora». Qui ai tempi di attesa si aggiungono strutture «ubicate in modo frammentario, con gravi problemi di spazi a disposizione».
Giovanni Del Giaccio
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Marzo 2024, 19:46
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