Il mandato del direttore generale di un'azienda sanitaria non dovrebbe essere inferiore ai tre anni e superiore ai cinque, ma a Frosinone le nuove disposizioni sugli incarichi, introdotte nel 2020, non c'è ancora modo di vederle applicate. In meno di tre anni, che dovrebbe essere appunto la durata minima del mandato, l'azienda sanitaria si appresta a nominare un terzo manager.
Pierpaola D'Alessandro ha lasciato il posto da Dg dopo circa un anno mezzo dall'insediamento (dal novembre 2020) per assumere un incarico al Comune di Roma Capitale. Stessa cosa era capitata con il predecessore, Stefano Lorusso: a nemmeno un anno dalla nomina, in piena pandemia, ha deciso di andarsene per assumere un incarico al Ministero della Salute diretto dal conterraneo Speranza. Toccata e fuga, insomma. Per meriti dei diretti interessati, sia chiaro, ma c'è sempre un incarico più importante rispetto a quello di dirigere un'azienda sanitaria locale.
In questo anno e mezzo di mandato, proprio la D'Alessandro in più occasioni ha lanciato appelli per promuovere i concorsi per l'assunzione dei medici, soprattutto per l'area dell'emergenza, introvabili, che nella stragrande maggioranza scelgono come destinazione gli ospedali di Roma. Dove ora andrà a lavorare anche la D'Alessandro.
Ma in Ciociaria è una storia lunga questa della girandola dei direttori generali. Negli ultimi ventidue anni, con quella del successore della D'Alessandro, saremo già 15 nomine.
Poi Stefano Lorusso, meno di un anno e via. E ora la D'Alessandro, dopo un anno e mezzo a Frosinone anche lei in partenza per Roma. Dove portano tutte le strade della sanità.
Intanto emergono i primi nomi dei possibili successori della D'Alessandro: Eleonora Di Giulio, attuale direttore amministrativo della Asl di Frosinone; Giuseppe Ciarlo, attuale direttore degli ospedali di Terracina, Fondi E Formia; Angelo Aliquò, direttore generale in Sicilia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Maggio 2022, 13:56
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