Catherine Hudson e Charlotte Wilmot, entrambe infermiere del Blackpool Victoria Hospital, avevano l'abitudine di somministrare stupefacenti alle loro pazienti, “per divertimento”. Le due donne, che sono state condannate complessivamente a 10 anni di carcere, utilizzavano le droghe per tenere sotto controllo le anziane sotto la loro supervisione. Come riporta il Daily Mail, le loro azioni hanno avuto delle ripercussioni molto gravi: una paziente, ad esempio, continua ad avere allucinazioni sensoriali.
Cosa è successo
Le due infermiere si accanivano, in particolare, sulle pazienti vittime di infarti: per diletto, somministravano loro sostanze stupefacenti, divertendosi nell'osservare gli effetti delle loro malefatte. L'inchiesta ha accertato almeno due vittime di questo "trattamento" e, a quanto pare, stavano per drogare anche un'altra persona, al momento dell'arresto.
Secondo quanto appurato dalle forze dell'ordine, Catherine Hudson e Charlotte Wilmot prendevano di mira i pazienti in base alle antipatie personali, e anche al fine di “stare più tranquille” durante le ore di lavoro.
Durante il processo, è intervenuto Brian Scott, figlio di una delle pazienti bersagliate dalle due infermiere: «Sono due persone malvagie. Quanto ho sentito durante l'inchiesta mi ha disgustato. Per loro si trattava solo di uno scherzo, è assurdo».
Il giudice, infine, ha criticato duramente il comportamento delle due donne, che «minerà la fiducia della gente nei confronti del sistema sanitario».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Dicembre 2023, 18:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA