A scuola i telefonini non entrano
l’Inghilterra sceglie la linea dura

Il governo: divieto anche nell’intervallo, i presidi potranno perquisire gli zaini

A scuola i telefonini non entrano l’Inghilterra sceglie la linea dura

di Lorena Loiacono

Stop ai telefonini in classe: il divieto assoluto arriva dalla Gran Bretagna dove il governo ha deciso di diramare le linee-guida alle scuole, che daranno agli insegnanti «gli strumenti per agire - ha spiegato la ministra per l’Educazione, Gillian Keegan - perché le scuole sono luoghi per apprendere e i telefonini sono, come minimo, una distrazione non richiesta».

Il divieto riguarda tutti gli istituti, di ogni età, visto che in Gran Bretagna il 97% dei ragazzini di ha già un telefonino a 12 anni. Quindi, secondo il governo britannico, serve una stretta: lo smartphone non dovrà essere utilizzato neanche durante gli intervalli o durante il momento dedicato alla mensa. Per beccare i trasgressori, i dirigenti scolastici e i docenti sono autorizzati anche a perquisire le borse degli studenti, qualora ci fossero dubbi sul rispetto della norma. Le scuole possono decidere di vietare l’ingresso a scuola del dispositivo, che dovrà quindi restare a casa, oppure potranno decidere di ritirarlo all’entrata dalle mani degli alunni per poi riconsegnarglielo all’uscita. Se un docente o comunque il personale scolastico dovesse beccare uno studente con il cellulare in mano, potrà sequestrarlo e punire il ragazzo con una sanzione disciplinare.

In Italia il divieto esiste ma non in questi termini. Durante lo scorso anno scolastico, il ministro all’Istruzione e al merito Giuseppe Valditara ha inviato alle scuole una circolare con cui confermava il divieto di utilizzo dello smartphone o di altri dispositivi informatici, tranne nel caso in cui il docente ne autorizzi l’uso per fare lezione ma senza prevedere punizioni specifiche: «Non introduciamo sanzioni disciplinari - spiegava il ministro - ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa. Un'indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Febbraio 2024, 06:00