Pensioni 2024, aumenti lordi fino a 130 euro: tasso di rivalutazione​ al 5,4 per cento. Simulazioni e tabelle

Martedì 28 Novembre 2023, 00:36 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 09:23

Le simulazioni

Quali saranno gli effetti concreti sui trattamenti di circa 16 milioni di pensionati? Gli incrementi lordi in generale non corrispondono a quelli netti, perché naturalmente c’è da mettere nel conto il prelievo fiscale; quest’anno però l’impatto dell’Irpef risulterà un po’ attenuato dall’entrata in vigore del primo modulo di riforma, che riduce il prelievo fino a un massimo di 20 euro mensili. Così una pensione da 1.000 euro al mese (sempre lordi, quindi circa 900 netti) avrà una maggiorazione di 54 euro mensili su 13 mensilità, che si riducono a 38 dopo l’Irpef. L’aumento lordo cresce via via fino a sfiorare i 123 euro (96 netti) per l’assegno pari a 4 volte il minimo, poi si riduce perché la percentuale di adeguamento scende dal 100 all’85, quindi cresce ancora toccando i 130 euro lordi per una pensione di 2.839,70 mensili (cinque volte il minimo, poco più di 2.100 netti). Una volta applicata l’Irpef però il beneficio si assottiglia a 100 euro circa. Al crescere della somma mensile, come abbiamo visto, il tasso di indicizzazione cala e l’intensità dell’aumento ne risente. Per una pensione di 6 mila euro mensili lordi (poco meno di 4 mila netti, superiore alle dieci volte il minimo) c’è solo un incremento dell’1,188 per cento: 71 euro lordi che ne valgono 60 netti.

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