Per molti, il colpo d’occhio potrebbe non essere piacevole. Da marzo la retribuzione dei lavoratori dipendenti cambia, per l’effetto contemporaneo di una serie di riforme approvate dal governo. L’impatto complessivo è positivo nella grande maggioranza dei casi, ma solo se si guarda il cedolino dello stipendio insieme all’estratto conto bancario, nel quale dovrebbe risultare l’accredito da parte dell’Inps del nuovo assegno unico e universale. Se invece l’assegno non è ancora arrivato a destinazione (e a maggior ragione se non è stato richiesto) allora per il momento il bilancio risulterà negativo.
La riforma
Ma andiamo per ordine. Nel 2022 sono entrate in vigore le nuove aliquote Irpef e le nuove formule per le detrazioni da lavoro, che rappresentano insieme il primo “pezzo” di una più complessiva riforma dell’imposta, attesa con la legge delega di riforma del fisco. Sul tavolo il governo ha comunque già messo a disposizione (a regime) circa 7 miliardi l’anno per alleggerire il prelievo sui contribuenti. Per applicare il nuovo schema a quattro aliquote c’è tempo fino al mese di aprile, ma molti sostituti d’imposta hanno provveduto già dalle mensilità di gennaio o di febbraio. «Si attendevano difficoltà con l’adeguamento dei software, ma nella gran parte dei casi le cose sono andate piuttosto lisce» spiega Giuseppe Buscema della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro. Per chi percepisce un importo mensile lordo (ai fini previdenziali) fino a 2.692 euro scatta anche un’ulteriore piccola novità positiva, la riduzione dei contributi previdenziali pari a 0,8 punti; questa misura vale solo per il 2022.
I carichi
Le retribuzioni di marzo contengono però altre novità, che saranno notate soprattutto dai lavoratori dipendenti con carichi familiari. «Molti sono abituati a trovare sullo stipendio le detrazioni per figli a carico e gli importi dell’assegno al nucleo familiare, riconosciuti direttamente dal datore di lavoro - spiega ancora Buscema - ma da marzo in poi queste somme, che vanno a incrementare il netto, non ci sono più».
Che cosa è successo? Semplicemente che è entrato in vigore l’assegno unico e universale (Auu).
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Marzo 2022, 15:58
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