Gualtieri: «Manovra da 30 miliardi. Resta Quota 100, no tagli scuola. Vogliamo evitare aumento Iva»
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Una manovra da circa 30 miliardi, che sfrutterà «al massimo» i margini di flessibilità consentiti dalle regole europee e che porterà a una «piccola espansione». Alla sua prima comparsa in tv alla vigilia del varo della nota di aggiornamento al Def il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, traccia le linee generali della politica economica del governo giallorosso. Che punterà su un «grande piano di investimenti» green, «alla tedesca», e su un primo taglio del costo del lavoro. Per fare quadrare i conti, oltre alla leva del deficit che sarà fissato «con una saggia via di mezzo» tra il 2% e il 2,4%, quindi presumibilmente al 2,2%, l'esecutivo sta però valutando ritocchi dell'Iva, da legare agli incentivi ai pagamenti elettronici, con l'obiettivo di produrre «una riduzione dell'Iva non aumento». E questo, spiega il titolare di via XX Settembre «può essere fatto attraverso rimodulazione selettiva o altri meccanismi». Sul tavolo del Mef, viene spiegato, ci sono diverse simulazioni, alcune che prevedono ad esempio, rincari per le aree più a rischio evasione (i servizi in particolare) e riduzioni «per i beni di largo consumo», ad esempio la carne. Ancora «non è stato presentato nessun piano», precisa però lo stesso Gualtieri invitando tutti «alla calma». Ma il nervosismo cresce nella maggioranza: la scelta di rimodulare, sia pure in maniera selettiva, alcune aliquote Iva, piace poco a ministri e parlamentari, perché molto difficile da spiegare agli elettori. Dubbi trapelano sia dal Pd che dal M5s, anche se la scelta è non fare polemica e leggere le norme. «Sarebbe stato preferibile aumentare il deficit - dice un dirigente Dem - ma Gualtieri non intende farlo».