Tempo scaduto. Ci sono ancora troppe «anomalie» sui prezzi per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Soprattutto sui biglietti aerei. E così dopo l’ultimo atto estremo di moral suasion del Ministero, toccherà ad Antitrust e Guardia di finanza intervenire, se i prezzi non scenderanno davvero a breve. Tra pasta, ortofrutta, voli, carburante e prodotti per l’infanzia, ci sono almeno due casi considerati inaccettabili dal ministro Adolfo Urso, che ieri ha snocciolato in Consiglio dei ministri tutti i numeri di un’informativa in cinque punti che evidenzia ancora tante criticità, ma anche qualche piccolo risultato dopo il monitoraggio e il pressing passato anche dal ruolo di Mr Prezzi, Benedetto Mineo.
In prima linea tra gli osservati speciali del monitoraggio anti-speculazione ci sono i voli nazionali cresciuti a maggio del 43,9% rispetto all’anno precedente nonostante il ridimensionamento delle quotazioni del carosene. «L’effetto degli acquisti di cherosene fatti a dicembre e gennaio, quando i prezzi erano elevati, dovrebbe essersi più che esaurito», ha spiegato ieri il ministro, che conta «su un taglio delle tariffe nel giro di qualche settimana». Ma l’informativa del ministro si è soffermata anche sui prodotti dell’infanzia, che incredibilmente non hanno beneficiato dell’effetto del taglio dell’Iva, dai seggiolini ai pannolini, scesa dal 22% al 5%. Cresce anche l’ortofrutta. Mentre i prezzi della pasta sembrano almeno stabilizzarsi dopo l’ultimatum del Ministero. Non un vero calo ma un segnale si di stop della corsa, rientrata solo in parte. A maggio, dati Istat alla mano, i prezzi della pasta (fresca, secca e preparati di pasta) erano scesi dello 0,3% rispetto al mese precedente. Mentre a giugno dei dati provvisori, è emerso un rincaro in un solo mese dello 0,6%. Poi ci sono i valori dei carburanti, di fatto scesi e stabilizzati.
Il caro-viaggi
«Se è vero che il cherosene acquistato a un livello superiore ora è stato consumato, mi aspetto a breve la riduzione delle tariffe anche perchè sono aumentate più le tariffe nazionali che internazionali, quindi è più colpito il mercato interno durante la stagione turistica, non va bene», aveva detto ieri Urso intervenendo a “L’aria che tira estate” su La7, prima dell’informativa in Consiglio dei ministri.
Nel frattempo, secondo Urso la trasparenza e la moral suasion possono avere i loro effetti: «Pensiamo a quanto accaduto dopo il decreto trasparenza con i carburanti. Oggi il prezzo dei carburanti alla pompa è tornato a livelli ante guerra. Il che vuol dire che l’azione del governo ha avuto efficacia. Faremo altrettanto in questo caso e ci aspettiamo spiegazioni significative». L’ultima chiamata è fissata per il 20 luglio, data nella quale è stato convocato la Commissione di allerta rapida sul caro-voli degli ultimi mesi. Al centro delle verifiche del MIMIT in particolare l’andamento dei prezzi dei biglietti alcune tratte che collegano le città di Roma e Milano, con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari.
Saranno presenti alla riunione le principali compagnie aeree che già stanno fornendo i loro numeri da incrociare con quelli dell’Istat e con i rilievi del Ministero, da Ita Airways a Ryanair, da Malta Air a Aeroitalia, Easyjet, fino a Neos e Wizz Air. Ma ci saranno anche i sindacati, le sigle di categoria e naturalmente l’Antitrust.
Già perché, di fatto è l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato a dover intervenire in caso di pratiche commerciali scorrette supportata dalla Guardia di Finanza. E l’operazione trasparenza sui prezzi è il primo passo prima di far scattare la fase due: quella dei “corretti forzati” su modello di quelli attuati per benzina e gasolio grazie al decreto carburanti.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Luglio 2023, 07:44
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