«Legata a Pompei»: Salma Hayek testimonial della grande bellezza

L'attrice pubblica a distanza di mesi le foto scattate durante la visita negli scavi che mostrano anche affreschi in genere non visibili al pubblico

«Legata a Pompei»: Salma Hayek testimonial della grande bellezza

di Maria Pirro

Il primo selfie, in bretelline ricamate e generoso décolleté, è con gli occhi chiusi: «Quando cammini tra le rovine di Pompei non puoi fare a meno di immaginare la vita delle persone e il loro spirito che rimane nell'aria». Salma Hayek ora scrive su Instagram: «Sento un legame innegabile con il mondo che esisteva secoli fa». E aggiunge a proposito della città sepolta viva: «La resistenza dei suoi edifici è sopravvissuta per raccontare storie di trionfo e tragedia, di amore e perdita, tutto congelato nel tempo». Così la diva da 27,8 milioni di follower diventa testimonial della Grande bellezza sotto il Vesuvio, raccontando la visita estiva negli scavi con una guida speciale: Massimo Osanna, direttore generale dei Musei al ministero della Cultura ed ex direttore del parco archeologico, ringraziato nel post. Che svela: «Ricordo che abbiamo fatto un lungo giro...». Quindi ripercorre il percorso ideato per l'occasione.


Osservando con attenzione gli scatti, otto quelli condivisi sui social, si può infatti tentare di riconoscere i luoghi da soli, ma non tutti quelli mostrati alla famiglia Hayek-Pinault sono noti anche ai più esperti. Il motivo? Ce n'è almeno uno in genere non aperto al pubblico: le terme private della casa del Menandro che si vedono nella prima foto condivisa sul web.

Non la domus, che prende il nome dal ritratto del commediografo ateniese ritrovato nel portico, e rappresenta una tipica dimora di una famiglia di alto rango. In questo caso la famiglia risulta imparentata con l'imperatrice Poppea Sabina, la seconda moglie di Nerone. E, non lontano, si trova la via Stabiana. E la casa del Criptoportico, riconoscibile da coloratissimo serpente che adorna una parete, per secoli unita con la casa del Larario di Achille. E il viaggio nella storia potrebbe continuare.

«Pompei affascina tutto il mondo perché è una capitale globale dell'archeologia. Una città cosmopolita: 2000 anni fa come oggi», commenta orgoglioso Gabriel Zuchtriegel, subentrato nella direzione del parco archeologico; mentre Osanna indica le altre tappe: il Quadriportico dei teatri con le sue 74 colonne doriche in tufo grigio, foyer dell'epoca, o almeno fino al terremoto del 62 dopo Cristo, poi Caserma dei gladiatori, E la casa dei Ceii e l'immancabile passeggiata in via dell'Abbondanza con sosta nell'insula dei Casti Amanti e, ovviamente, al foro.


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2024, 18:41
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