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Nel fascicolo, sul quale non ci sono per il momento indagati, e che dunque è a carico di ignoti, si ipotizza il reato di epidemia colposa. La svolta è maturata allorquando, lunedì scorso, i carabinieri del Nas Abruzzo hanno rimesso un'informativa all'ufficio giudiziario guidato dal procuratore capo Francesco Testa, mentre proprio ieri attraverso un comunicato del Ministero della Salute si è saputo che sul conto della titolare della struttura è partita una segnalazione all'autorità amministrativa. L'inchiesta dovrà accertare se ci sono responsabilità per la diffusione del Covid che ha colpito ospiti e operatori della Rsa, e se siano stati adottate le misure e seguiti i protocolli per evitarne la diffusione in termini di utilizzo di dispositivi di protezione e prevenzione.
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Un punto fermo della vicenda è che si è partiti da quattro positivi fra gli ospiti, ai quali si è aggiunto un caposala, e ciò è sembrato l'indice di un possibile focolaio, tant'è che il mattino del 20 aprile il tampone , richiesto dalla stessa struttura, è stato fatto pressochè a tappeto, ovvero su 58 ospiti e 37 dipendenti. Il risultato dei tamponi ha rivelato, due giorni più tardi, la presenza di 25 positivi fra gli ospiti e dieci fra gli operatori.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Aprile 2020, 09:55
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