Coronavirus, primo caso nel supercarcere di Sulmona

Coronavirus, primo caso nel supercarcere Agente penitenziario con sintomi da polmonite

di Patrizio Iavarone
Un altro fronte preoccupante nella battaglia al Coronavirus arriva dal super carcere di via Lamaccio, a Sulmona. Ieri mattina, infatti, un agente di polizia penitenziaria è stato trasferito nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Avezzano con evidenti sintomi da Covid 19. L’uomo, che da giorni era febbricitante, è stato sottoposto ad una Tac che ha riscontrato una polmonite bilaterale.
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Sarà però il tampone che è stato eseguito, e il cui risultato è atteso nelle prossime ore, a sentenziare se si tratta di Coronavirus. Nel frattempo il direttore del carcere, Sergio Romice, ha provveduto a mettere in isolamento sanitario volontario domiciliare ventidue persone, ovvero i colleghi agenti che sono stati a contatto con lui. L’agente in realtà era in malattia dal 21 marzo scorso, per cui gran parte della quarantena è passata senza che risultino al momento possibili contagi sintomatici.
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La preoccupazione è però ovviamente alta, essendo la situazione nei carceri italiani già incandescente. Fortunatamente l’agente trasferito ad Avezzano non lavora dietro le sbarre, ma nel nucleo traduzioni e piantonamenti, quindi non a diretto contatto con i detenuti. Ma la virulenza del Covid 19 è nota e il timore di una diffusione del virus nel carcere lascia con il fiato sospeso a Sulmona, dove si trovano quasi cinquecento detenuti di alta sicurezza.
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Aprile 2020, 10:44
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