di Antonio Crispino
Il 25 febbraio Anonymus ha rilasciato un video di avvertimetno alla Russia: «Se continuerete questa guerra prenderemo in ostaggio i vostri sistemi di controllo industriale». Alcune ore prima su Forbes era stato pubblicato un altro avvertimento di un collettivo di hacker: «Se Kiev cadrà nelle mani dei russi continueremo ad hackerare Putin, saremo nella prima linea informatica in Ucraina».
È la guerra parallela, quella che si sta combattendo nel cyberspazio contemporaneamente alle esplosioni sul campo. Il 23 febbraio, la vigilia del giorno in cui Putin ha deciso di invadere l'Ucraina, i siti del Cremlino, del governo russo e della Duma sono stati offline per alcune ore a causa di un attacco hacker. Poco prima, il giornale ucraino Kiev Independent aveva denunciato l’ennesima trappola informatica. Un botta e risposta iniziato già a metà gennaio per mano russa e che si è intensificato con l’avvicinarsi dello scontro sul campo del 24 febbraio.
Il 13 e il 14 gennaio, infatti, un massiccio attacco cyber ha colpito i siti web del governo ucraino utilizzando un malware denominato WhisperGate individuato dal Microsoft Threat Intelligence Center (MSTIC).
«Non dobbiamo aspettare un attacco» militare della Russia all’Ucraina, perché «l’Ucraina è già sotto attacco», sia «economicamente» che in altre forme, nel campo informatico, aveva preannunciato il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, a Bruxelles appena due giorni prima. «Siamo di fronte ad una «occupazione molto lenta del territorio della Bielorussia» da parte della Russia. Pertanto, aveva proseguito Landsbergis, «vediamo un grande aumento delle attività informatiche malevole in Ucraina: è già sotto attacco».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Febbraio 2022, 20:45
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