Papa Francesco per ora non andrà a Kiev: «lo farà solo quando la guerra finirà»

Papa Francesco per ora non andrà a Kiev: «lo farà solo quando la guerra finirà»

di Franca Giansoldati

I programmi di Papa Francesco per il 2024 non prevedono alcuna visita a Kiev. Ha annunciato di avere già programmato un viaggio a Lovanio, in Belgio per festeggiare i 600 anni della università cattolica e poi ha in cantiere l'Argentina e la Polinesia, mete più volte rimandate, ma di andare in Ucraina non c'è per ora traccia, a meno che non termini il conflitto in corso. «Effettivamente non ha ancora intenzione di visitare l'Ucraina, poiché vuole aspettare che la sua visita sia un simbolo della fine della guerra» ha detto l'ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, in un'intervista ad una emittente riportata da Ukrinform. Il tema naturalmente è stato più volte affrontato in questo periodo ma la posizione del pontefice è restata la medesima, non vuole sbilanciarsi e di conseguenza non potendo fare due visite in parallelo, a Mosca e Kiev, ha rimandato tutto fino quando si fermeranno le armi e si arriverà a un negoziato. Gli inviti in questi due anni gli sono stati rivolti reiteratamente dal presidente Zelensky, da autorità civili e religiose ma Francesco ha sempre glissato.

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«A me ha detto che di voler aspettare che la sua visita fosse un simbolo della fine della guerra. Dal momento che non vede la possibilità vuole ritardare la visita. Non appena le circostanze lo permetteranno, visiterà il nostro paese» ha spiegato il diplomatico ucraino illustrando poi la posizione della Santa Sede la cui retorica a suo parere è cambiata in modo significativo nell'ultimo anno.

La Santa Sede si concentra di più sull'assistenza agli ucraini, in particolare sul ritorno dei prigionieri di guerra e dei bambini ucraini rapiti portati in Russia e Bielorussia.

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Il capo dell'ufficio del Presidente dell'Ucraina, Andriy Yermak, nei giorni scorsi ha parlato dell'importanza che la comunità internazionale sostenga strumenti che garantiscano il ritorno dei bambini ucraini deportati illegalmente in Russia. In questi giorni si è tenuta nella capitale ucraina la prima riunione della Coalizione internazionale per il ritorno dei bambini ucraini.

Papa Francesco per agevolare spiragli di dialogo aveva mandato a Kiev, a Mosca, negli Usa e in Cina il suo inviato cardinale Matteo Zuppi anche per siglare un accordo capace di riportare in patria circa 20 mila ragazzini ucraini deportati. Secondo la Russia i minori trasferiti per proteggerli dalle bombe e non per russificarli sarebbero molti di meno, circa un migliaio. Al momento, però, di bambini rientrati in Ucraina non ce ne sono che pochissimi, meno di una decina. 

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Dicembre 2023, 11:46
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