Oltre un milione di studenti nelle scuole pubbliche non si avvale dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc): la scelta di non avvalersi cresce al crescere dell'età, i licei artistici sono gli istituti più “laici” con una percentuale del 28,44%, mentre tra le regioni primeggia la Toscana con il 25,23% di “no” all’insegnamento religioso.
Sono alcuni dei risultati dell’analisi del dataset di cui l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e #datibenecomune sono venuti in possesso a seguito della richiesta di accesso civico ai dati presentata al Ministero dell'Istruzione.
«Tra i tanti dati che il Ministero dell'Istruzione mette a disposizione nel suo Portale unico dei dati della scuola mancano quelli relative all’Irc – spiega Andrea Borruso di #datibenecomune – per cui finora l'unica fonte di informazione in merito a una questione così rilevante che riguarda cosa succede nelle scuole pubbliche italiane era, paradossalmente, la Conferenza episcopale italiana, la quale però snocciola solo delle percentuali per macroaree. L’auspicio è che a seguito di questa iniziativa congiunta i dati vengano pubblicati in formato aperto e interoperabile direttamente dal Ministero».
«Il Ministero non ha risposto a tutte le nostre domande», spiega il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene. «Per esempio non sappiamo il dettaglio delle scelte alternative all’Insegnamento della religione cattolica, perché – ci hanno spiegato – è un dato non rilevato.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Giugno 2022, 13:30
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