Le Consigliere di Parità contro il sindaco di Terni Latini: «L'ordinanza antiprostituzione è una vergogna». E le associazioni scendono in piazza

Le Consigliere di Parità contro il sindaco di Terni Latini: «L'ordinanza antiprostituzione è una vergogna». E le associazioni scendono in piazza

di Aurora Provantini

TERNI - Non un passo indietro. Per quanto si dica “sorpreso” della bufera scatenata con l’ordinanza antiprostituzione, il sindaco Latini non intende modificare una virgola di quell’atto. E le critiche aumentano. Le Consigliere di Parità nazionali, regionali e provinciali, esprimono «profondo dissenso». «L’ordinanza finalizzata al superamento del degrado del territorio vieta in alcune zone della città di porre in essere atteggiamenti di richiamo. Fatta salva la buona intenzione, evidenzia una serie di aspetti discriminatori nei confronti delle donne - accusano - senza tener conto della drammaticità della condizione delle donne che si prostituiscono per strada, vittime delle peggiori tratte, che andrebbero aiutate ad uscire dallo sfruttamento invece di essere perseguite con inutili multe».
«Sanzionare le vittime è grave» - insorgono le Consigliere, che non risparmiano accuse sulla scelta di classificare le donne in base al proprio abbigliamento. «Errore medievale scambiare il decoro urbano con l’abbigliamento delle donne» – aveva detto qualche giorno prima Angelo Matteo Socci, Consigliere della Corte di Cassazione. Da urbanista, l’architetto Francesco Andreani, chiariva: «Non si annullano le contraddizioni della città solo vietandole o nascondendole, siano esse prostituzione o povertà. Per chi si occupa del bene pubblico, ritengo che ci sia un decoro non visibile che è più importante del decoro visibile».
«Il riferimento all’abbigliamento costituisce uno dei peggiori stereotipi di genere che di fatto colpevolizza una donna in base al proprio aspetto – insistono le Consigliere – sottraendo loro libertà e assolvendo l’uomo per i propri comportamenti». Gruppi d’opposizione, associazioni e organizzazioni sindacali, chiedono il ritiro dell’ordinanza. Sabato pomeriggio alle ore 18, in piazza della Repubblica, la manifestazione “Voi nei Palazzi, Noi nelle piazze”, organizzata sull’onda emotiva della “tagliola” che ha sancito la fine del ddl Zan, sarà anche l’occasione per protestare contro l’ordinanza antiprostituzione del sindaco Latini. «Riteniamo che simili provvedimenti costituiscano gravi offese alle nostre identità – dichiarano i promotori dell’iniziativa (tra cui Articolo Uno, Senso Civico, Pd, Europa Verde, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Movimento Cinque Stelle) - oltre ad essere maldestri tentativi d’imposizione reazionaria di una cultura maschilista, sessista, fallocentrica e patriarcale, travolta inevitabilmente dal corso del tempo». E mentre montano le critiche al sindaco leghista, arriva lo scivolone del presidente della Provincia Giampiero Lattanzi (Pd), che entra a far parte dei “cattivi” per un post sessista pubblicato due giorni fa sulla sua pagina social. Così la senatrice Valeria Alessandrini ne approfitta per dare addosso alla sinistra: «Dove sono le prese di posizione dei dirigenti del Pd si che si ergono a paladini dei diritti femminili?».
Ad arrivare al cuore della questione è la presidenza dell’Azione Cattolica di Terni Narni e Amelia, che scrive una lettera alle donne: «Sorelle nostre, perdonateci» . Ai ternani: «Rialziamoci e non lasciamo per strada nessuno». Infine alle istituzioni, per dire no a leggi che perdono di efficacia 500 metri più avanti. Come a chiarire che i problemi della città sono altri. Ci si deve piuttosto domandare perché ci siano tante vittime della prostituzione e come mai sia così diffuso il fenomeno della droga, a Terni.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Novembre 2021, 08:54
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