Sicuramente il 2020 rimarrà alla storia come l’anno del Covid. Della pandemia e del lockdown. Del calo dei consumi, dello smart working e, addirittura, della chiusura totale di alcune attività. Verrà ricordato, però, anche come il passaggio delle consegne dal punto di vista della mobilità, dall’Era dei carburanti fossili a quella dell’elettrificazione. In realtà, di tecnologia green, abbattimento delle emissioni e inquinamento zero se ne parla già da parecchio tempo. Ora, però, è arrivata la stagione dei fatti. Con percentuali di vendita che si impennano, una pioggia di nuovi modelli e volumi che diventano interessanti anche rispetto al totale mercato. Il fenomeno è generalizzato con picchi e trend diversi, a seconda della politica ecologica dei vari paesi e delle differenti aree geografiche. Ciò è dovuto ad una responsabilità sociale in costante crescita, dall’orgoglio di essere innovativi e pure dalla certezza di investire bene i propri soldi, su un veicolo del futuro che sicuramente non avrà problemi di circolazione e manterrà blindato il proprio valore.
LE SOCIETÀ
Alcune nazioni avevano imboccato la nuova strada con anticipo. Il nord Europa, soprattutto la Scandinavia, e la Cina, che ha atteso la maturità dei veicoli elettrici per gettarsi, anima e corpo, nel business dell’automotive. Soprattutto sulla specializzazione delle sofisticate batterie. Che sia il momento giusto lo conferma il fenomeno Tesla che sta accompagnando il suo “inventore” Elon Musk” verso la poltrona di uomo più ricco della Terra, scavalcando niente meno che Zio Paperone Jeff Bezos, il guru di Amazon. Bolla o non bolla, le performance ottenute al Nasdaq hanno dell’incredibile e i dollari investiti ogni giorno per acquistate azioni sono soldi “buoni”. L’andamento della società è controllato in tempo reale al microscopio dagli analisti e dagli investitori più scaltri del pianeta, difficile metterli nel sacco. E tutti concordano che l’auto pulita sia l’affare del futuro. Il più grande da qui alla metà del secolo. Un comparto che attirerà investimenti per migliaia di miliardi e porterà guadagni che non si vedevano nel mondo dell’auto, dai tempi delle grandi dinasty. Il genio sudafricano, che vuole con i sui razzi di SpaceX conquistare Marte, non fa più solo fumo e finanza, sta lasciano un segno profondo anche sull’industria “pesante”, quella che piace ai leader perché genera posti di lavoro e Pil.
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LO SCENARIO
La svolta energetica nella mobilità sembra aver travolto all’improvviso anche il nostro Paese, disposto a recuperare in fretta il non poco tempo perduto. L’Italia, si sa, non ha amato subito le auto elettriche.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Maggio 2021, 16:30
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