Salernitana-Roma 0-1, le pagelle: Zaniolo devastante, Cristante c'è sempre

Salernitana-Roma 0-1, le pagelle: Zaniolo devastante, Cristante c'è sempre

di Francesco Balzani

La Roma ha vinto 1-0 in casa della Salernitana. La rete decisiva di Cristante al 33' del primo tempo.

Rui Patricio 6: Afa e rumore incessante. La brezza della Costiera non distrae Rui che è bravo guizzare sul tiro insidioso di Bonazzoli. Poi solo ordinaria amministrazione con un occhio sempre duro verso compagni e avversari. Non servono i miracoli di Tirana. 

Mancini 7: Gomiti alti e modi bruschi. A Ferragosto come a Natale, a Tirana come a Salerno per Gianluca è sempre tempo di lottare. Il lancio per Zaniolo dopo 9 minuti è da applausi, poi ne sbaglia un paio ma dietro è tra i più lucidi. Break di gran carriera nella ripresa quando imbecca Abraham. 

Smalling 6,5: Botheim è un ricordo agro-dolce. Lui lo riduce a uno snack, se lo divora con lo sguardo senza nemmeno dannarsi l’anima. Prova a far valere il fisico pure davanti. Nella ripresa prende quel giallo che aveva evitato per un anno proprio dopo un bel movimento del norvegese. 

Ibanez 6: Difficoltà ad impostare e fatica inizialmente a leggere le palle preventive. Del trio è quello che soffre maggiormente ma trova sempre il mutuo soccorso dei compagni. Nella ripresa il copione cambia di poco, comunque torna a casa col sorriso, il clean sheet e un finale a denti stretti. 

Karsdorp 6,5: Qualche amnesia iniziale in un clima che non aspetta nessuno. Poi si desta e presta spesso la sponda al trio delle meraviglie lì davanti. Nella ripresa scucchiaia un assist mica male e blinda la fascia di competenza concedendo molto poco. 

Cristante 7: Arrivano giocatori, emergono giovani. Ma lui è sempre lì. Con la faccia rassicurante, con la calma dei forti. Resta basso a monitorare soprattutto le palle inattive ma anche quelle ripartenze in cui bisogna coprire le spalle ai compagni più audaci. Poi arriva un pallone a sorpresa, lo calcia all’angolino e fa rumore. E che rumore. Geniale anche il recupero palla su Ribery che per poco non innesca il bis.

Pellegrini 6: Ombrellone e lettino li ha chiuso da un pezzo. Ha voglia di prendersi subito la scena anche se nel primo tempo sbaglia qualche ricamo di troppo. Si sacrifica abbassando il raggio d’azione e nella ripresa striglia pure i compagni per qualche mansione osservata con sufficienza. 

Spinazzola 6: Qualche granello di sabbia ancora negli scarpini in un primo tempo dove deve alternare le coperture su Candreva e i tentativi di infilata offensiva.

E’ sempre sul pezzo però e usa pure qualche astuzia utile alla causa. Nella ripresa abbassa comprensibilmente il ritmo complice anche una umidità bestiale per la serie A ma trova comunque il modo di mettere ansia a Bronn. 

Zaniolo 7,5: “Giochiamo a fare la guerra”, urla come il personaggio di The Warriors. E’ entrato nella macchina del tempo andando a recuperare quello che in parte gli era mancato nella scorsa stagione. Due minuti per scippare il pallone a Coulibaly e la prima sgroppata verso la porta rovinata da un tiro strozzato. Altri 5 per trovare la spalla di Sepe dopo un grande movimento. Fa leva, sterza, prende calci, alza la marea e fa ammonire mezza Salerno comprese le luminarie. Nella ripresa sfiora di nuovo il gol con una bordata da fuori. Impressionante. (78’ Wijnaldum sv: dodici minuti per leggere la prefazione alla serie A. E’ pepe puro).

Dybala 6,5: La differenza tra me e te, come cantava Ferro. Lui usa l’argento per far luccicare il gioco offensivo della Roma. Assist a vassoi e movimenti da grande giocatore. Poi Zaniolo ricambia il favore e la Joya prende il palo pieno. Altro tentativo nella ripresa quando tenta un gol alla Totti. Finisce stremato. (88’ El Shaarawy sv).

Abraham 6:  E’ la punta di un diamante che scriverà il destino di questa seconda Roma di Mou. Al 15’ Mazzocchi gli strozza in gola la possibilità del primo gol, poi sporca quello che capita sul piede di Cristante e maledice ancora Mazzocchi. C’è sempre e non ha mai paura di sporcarsi le mani. Manca ancora lucidità sotto porta. (68’ Matic 6: l’importanza di una panchina di livello. Entra e anestetizza tutte le parti doloranti di un centrocampo in apprensione. Serviva questo) .

Mourinho 6,5: Passa oltre un’ora seduto a godersi il suo primo show. Ha creato una squadra solida, unita, anche bella. Perfetta? No. Da scudetto? Forse non ancora. Ma il salto di qualità rispetto a un anno fa è evidente e costante soprattutto sulla crescita di alcuni singoli. Nella ripresa indovina i cambi. Ma ha ragione: servono almeno altri due arrivi, forse tre.

 


Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Agosto 2022, 22:59

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