Ranieri, oggi e domani

Ranieri, oggi e domani

di ​Francesco Balzani
ROMA - A volte ritornano, a Trigoria è capitato spesso in questi ultimi 10 anni. Di Francesco non è più l’allenatore della Roma, non poteva più esserlo in una stagione vissuta da separato in casa e trascinata fino all’ultima drammatica partita di Porto. Il suo esonero, arrivato dopo 20 mesi vissuti tra alti e bassi, ha aperto le porte a un altro grande ex: Claudio Ranieri. Un ritorno al passato (dei Sensi), già andato in scena con Zeman, Spalletti e lo stesso Di Francesco. Un cerchio che si chiude con l’allenatore che nel 2010 sfiorò uno scudetto incredibile e che ora sarà chiamato di nuovo a compiere una piccola imprese risollevando una squadra in crisi totale.

La decisione è arrivata nella notte di Porto mentre Di Francesco rifiutava interviste, e soprattutto dimissioni. «Non mi dimetterò mai», ha risposto ai legali della Roma. Poi si è chiuso in un silenzio eloquente, isolato. Ieri ha diretto l’ultimo allenamento in una situazione surreale, poi insieme al suo staff ha salutato tutti e con la dignità che l’ha contraddistinto in questo abbondante anno e mezzo si è diretto verso casa. Senza polemiche. «Ringrazio Eusebio per l’impegno profuso. Ha sempre lavorato con un atteggiamento professionale e ha messo al primo posto gli interessi del Club rispetto a quelli personali. Gli auguriamo il meglio», le parole di Pallotta. Nel frattempo a contattare Ranieri ci pensava la strana coppia Baldini-Totti. Quest’ultimo ha provato a difendere Di Francesco fino all’ultimo, senza successo.

E proprio l’ex numero 10 avrà un ruolo importante al fianco di Ranieri. Scartati Panucci e Sousa (finito al Bordeaux) la scelta era ricaduta su uno tra Donadoni e Ranieri. Il primo, però, non ha accettato il ruolo di traghettatore («Non appartiene al mio percorso professionale», ha detto). Così è stato chiamato Ranieri che era a Londra, fresco di esonero dal Fulham. Ieri sera si è imbarcato per Roma e oggi sarà di nuovo a Trigoria. Sarà l’eroe di Leicester a traghettare la squadra fino a fine stagione, in 12 partite in cui ci si gioca l’accesso alla prossima Champions. Poi arriverà un altro allenatore, l’ottavo della gestione americana. In pole c’è Gasperini, a meno che il Chelsea non decida di licenziare Sarri. E Ranieri? Potrebbe restare comunque in società col ruolo di direttore tecnico. Proprio al fianco di Totti, e De Rossi. Ultimo reduce di quella Roma da quasi scudetto.

ZANIOLO: «GRAZIE DI TUTTO MISTER»

Lo hanno salutato prima negli spogliatoi, e poi sui social. Forse non credevano più nel “suo calcio”, ma di sicuro i giocatori della Roma resteranno affezionati a Di Francesco per il quale anche capitan De Rossi mercoledì notte ha espresso parole di stima. Riconoscenza quindi soprattutto da chi, come Zaniolo, ha conosciuto la platea del grande calcio con Eusebio. «Grazie di tutto mister», le parole di Nicolò, che con l’ormai ex allenatore della Roma ha mosso i primi passi nel calcio dei grandi: dall’esordio al Bernabeu fino al record della doppietta in Champions. Anche Under e Manolas hanno postato una foto con relativi ringraziamenti: «Hai sempre creduto in me», le parole del turco. «Grazie di tutto», quelle del difensore.
Addio commosso anche con lo staff di Eusebio. A partire dal vice Francesco Tomei che ha stretto con Kolarov un’amicizia fraterna. Vanno via anche i preparatori atletici Nicandro Vizoco, Manrico Ferrari e Luca Franceschi messi nel mirino della critica per i tantissimi infortuni muscolari in stagione. Oltre ai collaboratori tecnici Stefano Romano e Danilo Pierini. Resterà alla base ovviamente il preparatore dei portieri Savorani.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Marzo 2019, 07:30

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