Roma, gli arbitri non impongono di perdere
tutte le sfide decisive -Foto
di Fabio Maccheroni
Gli arbitri quest'anno hanno sbagliato molto (troppo), ma non hanno spostato la porta mentre Gervinho (o chi per lui della Roma) provava il tiro, né hanno ipnotizzato in troppe partite la difesa del Napoli.
Peraltro gli arbitri non hanno imposto a Garcia di perdere lo scontro diretto (il primo, quello che ha avviato la fuga bianconera) con la Juve, o quelli col Napoli in Coppa Italia e in campionato.
Gli episodi contano moltissimo: ma all'andata in campionato sono stati tutti in favore della Roma, che era un'altra Roma. Dopo l'infortunio di Totti la squadra giallorossa ha perso l'unico giocatore di livello internazionale fra i tre attaccanti (se vogliamo considerare Florenzi, lo straordinario Florenzi di questa stagione un attaccante e non un essenziale tampone), Totti faceva sembrare extraterrestre anche Gervinho, che è sempre stato un buon giocatore, determinante nelle accelerazioni, una sciagura sotto porta.
La Roma sta raccogliendo quello che merita (qualche punto in meno? Certo, qualche punto, non di più). Resta una stagione straordinaria, sulla quale costruire il futuro. E la Roma serve a un campionato che ha soltanto una squadra quasi perfetta: la Juventus.
Perché anche il Napoli, l'unica avversaria dei bianconefri che abbia investito pesantemente, deve completare il disegno: l'operazione è cominciata a centrocampo, ora deve proseguire in difesa.
La Juve non ha ancora tutto: in tre anni è diventata insuperabile in Italia, ma in difesa ha poche alternative (Buffon quante stagioni ha ancora ad altissimo livello? Chiellini non ha alternative vere), a centrocampo Pirlo non ha un vero cambio e non ha l'età per reggere due manifestazioni da protagonista.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Marzo 2014, 10:44
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