Raiola contro Guardiola: "Un cane codardo. Nel 2011 volevo aggredirlo, mi fermò Galliani"

Raiola contro Guardiola: "Un cane codardo. Nel 2011 volevo aggredirlo, mi fermò Galliani"
«Se il Manchester City vincerà la Champions League, sarà senz'altro merito di Pep Guardiola. Lui è un grande allenatore, ma non si può dire altrettanto dell'uomo: è un codardo, un cane». Parole velenose, quelle di Mino Raiola, all'indirizzo del tecnico spagnolo. Gli attriti tra Guardiola e l'agente italo-olandese non sembrano sopiti neanche a distanza di anni dal tormentato addio di Zlatan Ibrahimovic al Barcellona, nel 2011.

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«Guardiola è come un prete: dice "fai quello, non fare questo...", ma umanamente vale zero» - ha spiegato Raiola al magazine olandese Quote - «Quando il Barça vinse la Champions nel 2011, contro il Manchester United, andai a cercare Guardiola nello spogliatoio. Volevo aggredirlo, ma per sua fortuna Adriano Galliani mi fermò».



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Raiola, che è procuratore, tra gli altri, anche di Mario Balotelli e Gianluigi Donnarumma, ha raccontato anche delle incomprensioni tra Guardiola e un altro suo assistito, il brasiliano ex Inter Maxwell. «Un ragazzo fantastico, che veniva ignorato come Zlatan dal suo allenatore. Per questo dissi a Ibra di andare a parcheggiare la sua auto nel posto riservato a Guardiola», ha spiegato l'agente.
Ultimo aggiornamento: Domenica 25 Marzo 2018, 16:34

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